Carinaro. Barbato Michele decorato al Valor Militare

Lo scorso 9 febbraio si è tenuta la cerimonia di chiusura della mostra “Erano Giovani e Forti. Caserta e i suoi figli nella Grande Guerra”, che ha registrato un importante successo sia per la partnership che l’ha organizzata e voluta, ma soprattutto per il territorio casertano che ha riconquistato, in quasi due messi e mezzo di apertura, un pezzo della propria storia unita a quella nazionale.

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L’iniziativa, inserita nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri- Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale, è nata sotto la spinta di una collaborazione che ha visto il coinvolgimento della Città di Caserta, della Provincia di Caserta, della Brigata Bersaglieri Garibaldi, della Seconda Università degli Studi di Napoli, della Reggia di Caserta, dell’Archivio di Stato di Caserta, dell’Ufficio IX dell’U.S.R. per la Campania Ambito Territoriale di Caserta, della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro e della Confartigianato. Tutti i 104 comuni della provincia hanno ricevuto una spiga in lega e un opuscolo cartaceo nel quale era riportato l’elenco dei caduti della prima guerra mondiale. In quello di Carinaro tra i 40 caduti figurava il Soldato del 131° reggimento fanteria Michele Barbato, nato a Carinaro il 12 agosto 1887 e morto a Monte Pal Grande il 30 giugno 1917 a seguito di ferite riportate per aver soccorso un compagno in trincea, tanto che il Ministero della Guerra gli conferì la Medaglia di Bronzo al valor militare con relativa pergamena.

È stata una vera sorpresa scoprire che un Carinarese, chiosa Giuseppe Barbato pronipote del decorato Michele, – fratello di mio nonno fosse l’unico decorato dei 40 eroi di Carinaro caduto nella Prima Guerra Mondiale. In verità la pergamena e la relativa medaglia bronzea è in possesso della nostra famiglia sin dal 1919,cioè il Ministero della Guerra conferiva al mio antenato la “Medaglia di bronzo al Valor Militare” per l’umano gesto compiuto nei confronti di un suo commilitone. Ma la commozione che ha pervaso non solo me ma l’intera famiglia è stata quella di sapere che lo zio Eroe è anche inserito nell’albo d’Oro. E’ confortevole sapere, – ci dice commosso Barbato, – che il sacrificio compiuto dal mio prozio non è stato vano ma è pur vero che questo gesto mi conferma che siamo stati da sempre una famiglia altruista, votata a dare al prossimo anche la propria vita. È un dato incontrovertibile comprovato dalle vicende storiche del nostro paese“.

Redazione

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