Caserta. Lavoro in nero, blitz dei Carabinieri del NIL

Nel quadro delle attività ispettive tese al contrasto del lavoro nero e alla sicurezza sui luoghi di lavoro, l’edilizia, i settori calzaturiero/tessile ed il controllo delle attività economiche gestite da cittadini extracomunitari – ove è più facile trovare forme di sfruttamento delle maestranze – rientrano fra gli obiettivi prioritari del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro.

In tale ultimo contesto – infatti – i Carabinieri del NIL di Caserta, unitamente agli Ispettori della Direzione Territoriale di Caserta e a militari delle Stazioni dell’Arma territorialmente competenti, nei giorni scorsi, hanno proceduto al controllo di due aziende tessili intestate a cittadini pakistani, operanti in S. Arpino, dove sono stati trovati intenti al lavoro totalmente “in nero” ben 15 dipendenti su un totale complessivo di 20.

Alle strette anche l’edilizia il cui settore è quello più esposto agli infortuni sul lavoro.

Invero, gli operanti hanno sottoposto a provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale ben 10 cantieri dove sono stati individuati “in nero” 16 lavoratori su 18 controllati.

Le ispezioni sono state effettuate a Portico di Caserta, S. Marcellino, Cellole, Parete e Lusciano. In quest’ultimo centro alla vista dei militari vi è stato un tentativo di fuga da parte dei lavoratori, ma l’area cantiere, precedentemente circondata – ha impedito qualsiasi allontanamento.

Altri controlli ad Aversa e Casaluce dove sono state sospese tre attività (due calzaturifici e un laboratorio tessile) con il 100% del personale in nero: 15 dipendenti su 15.

24 i datori di lavoro denunciati a piede libero alla competente A.G. per inosservanza delle seguenti misure di sicurezza previste dal Decreto Legislativo n. 81/08:

* Omessi adempimenti sanitari nei confronti dei dipendenti occupati;

* mancata consegna dei dispositivi di protezione individuale;

* mancata formazione e informazione ai lavoratori in relazione all’attività da svolgere e ai rischi connessi;

* inidoneità di ponteggi;

* scale mobili non a norma.

Complessivamente sono state erogate sanzioni amministrative per euro 300.000,00 circa, nonché contravvenzioni penali per euro150.000,00.

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Redazione

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