Celiaci, la Campania è la terza Regione per persone affette da celiachia

Il Ministero della Salute ha pubblicato la sua “Relazione annuale al Parlamento”. Secondo i dati, in Italia si assiste ad un vero e proprio boom di persone affette da celiachia. La Campania sembra essere la terza Regione con il 9% dei casi.
Nel rapporto sono stati messi in relazione il triennio 2012-2014 con un aumento totale da 148.662 celiaci in Italia nel 2012 a 172.197 nel 2014. I casi , però,potrebbero essere molti di più in quanto sono diversi anche i casi sospetti, con un quadro clinico molto variabile, per i quali non vi è ancora l’ufficialità.

La celiachia si rivela una patologia che ha seri risvolti sociali. Essa, infatti, investe non solo la famiglia ma anche le strutture sanitarie, il mondo del lavoro e la scuola. Se pensiamo anche solo al costo dei prodotti alimentari sostitutivi per celiaci, in alcuni casi si rischia di dover chiedere prestiti rischiando di finire nella crif. Paradossi a parte, anche a questo proposito, il Ministero della Salute ha scelto di inserirla nel programma statistico nazionale, per poter meglio approfondire le cause, i meccanismi di sviluppo e per poter soprattutto adottare le soluzioni più consone. Come riportato nel rapporto di fine 2015, nel 2014 il Ministero della Salute ha stanziato 950.000 euro per la fornitura di pasti senza glutine nelle mense scolastiche, pubbliche e negli ospedali. Per quanto attiene la formazione del personale di mense e alberghi sono stati spesi invece, circa 43mila euro.

Statisticamente la celiachia risulta l’intolleranza alimentare più frequente. Geograficamente parlando, essa è diffusa prevalentemente al Nord, con il 48% dei casi; seguono il centro col 22%, il Sud con il 19% e le Isole con l’11%. La regione Campania è la terza a livello di incidenza regionale con 15.509 casi nell’ultimo anno preso in analisi, il 2014, per il 9% del totale (prima la Lombardia con 30.541 celiaci, il 17% del totale e a seguire il Lazio con 17.355 e il 10%).Prendendo, invece, in considerazione il genere, le donne sembrano essere maggiormente colpite rispetto agli uomini. Sono 121.964 i casi di donne affette dalla patologia contro i 50.233 casi maschili. Contrariamente a quanto si pensa, la sua comparsa avviene prevalentemente in età adulta. Solo il 9,3% dei casi esordisce in età pediatrica.

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Redazione

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