E’ “CERTA” LA DATA DI “FONDAZIONE” DI AVERSA: 1022
di Romualdo Guida
Per la determinazione della data di FONDAZIONE di AVERSA è evidente che abbiamo condotto una RICERCA SCIENTIFICA partendo fa FONTI CERTE.
CERTO è che esiste una pergamena con la quale, NEL 1022, l’imperatore Enrico II “dona” ai Normanni un territorio tra il Settimo e l’Ottavo miglio da Capua (antica – S. Maria C.V.). In effetti con quel documento Enrico II “conferma” il possedimento dei Normanni di quei territori che AVEVANO GIA’ OCCUPATO.
CERTA è la “vicenda” della protezione, in forma pressoché circolare, con “fossi e siepi” di una porzione di territorio “in Octabo” in quanto la cosa viene riportata da vari Autori contemporanei dei Drengot quali Amato di Montecassino (1010-1090), Goffredo Malaterra (XI Sec.), Guglielmo di Puglia (fine XI- inizio XII Sec.), Alessandro Telesino (morto 1136). Cioè da altre FONTI.
Numerosi testi, citati da un ottimo “studioso” su Facebook che, spesso con un livore ingiustificato “avversa” la data di FONDAZIONE di Aversa (1022), riportano che “Aversa fu la prima Contea fondata dai Normanni nel 1030”. Certamente dicono una grande VERITA’. Infatti il Grande Primo Sindaco di Aversa post-unitario, Gaetano Parente, nella sua monumentale opera “Origini e Vicende Ecclesiastiche….”, quando tratta di Rainulfo quale PRIMO “CONTE” DI AVERSA, scrive:
“Nella serie degli undici conti normanni di Aversa fu Rainolfo il fondatore della città. Ebbesi questi donato, fin dal 1022, un territorio dall’imperatore Errico…….. Alcuni altri territori (forse poderi privati) in luogo detto “octabo” o “ad septimum” gli elargiva Sergio duca di Napoli, salutandolo conte di Aversa nel 1030.”
Partendo da queste CERTEZZE, su sollecitazione di AVERSATURISMO, abbiamo “composto” il volumetto: I NORMANNI DI AVERSA – STORIA DEI DRENGOT – Narrata da Coloro che Vissero quell’Epoca. Edito per i tipi di “Istituto Culturale del Mezzogiorno” e PAGATO da AVERSATURIMO. Questo volumetto è reperibile presso la Libreria Quarto Stato e presso alcune edicole di Aversa e di S. Maria Capua Vetere.
Perché abbiamo usato il termine “composto”? Perché il nostro lavoro non è stato “scrivere una Storia” ma è consistito semplicemente nel “mettere insieme e coordinare” le Storie raccontate dalle Fonti sopra citate.
I detrattori del nostro “lavoro” che, ripetiamo, “con un ingiustificato livore” intervengono sui network, possono “leggere”, oltre alle innumerevoli pubblicazioni che, meritoriamente, informano il loro “sapere”, anche la nostra modestissima pubblicazione. Forse si convinceranno della bontà delle nostre tesi e addivenire ad un “abbraccio fraterno” a chi sicuramente apprezza la loro “sete di conoscenza” e, anche quando li ha esortato a “studiare” non lo ha fatto con spirito “malevolo” né per denigrare il loro “sapere”.