Napoli. Consiglio Regionale, non passa la mozione sull’ideologia gender nelle scuole
Il Consiglio ha respinto a maggioranza, con l’astensione dei gruppi Caldoro Presidente e Forza Italia, la Mozione “La scuola non introduca ideologie destabilizzanti e pericolose per lo sviluppo degli studenti quali ideologia gender” – su iniziativa dei consiglieri del gruppo FdI-AN Luciano Passariello e Alberico Gambino, che l’ha illustrata all’Aula.
“Bisogna tornare alla centralità della famiglia tradizionale – ha sottolineato Gambino – evitando assurde equiparazioni con altri modelli di unioni. A cominciare dall’istruzione scolastica, occorre respingere la teoria del gender ovvero la teoria per la quale l’identificarsi come uomini o donne non dipende dai caratteri biologici ma da fattori culturali, per cui si determina la scissione tra il dato biologico e il dato psicologico che porta alla disintegrazione della personalità e a concezioni del copro come ‘contenitore’ aprendo la strada a scenari inquietanti come la pratica dell’utero in affitto”.
Sul tema è intervenuto l’assessore Marciani: “la mozione investe un tema che riguarda il Ministero il quale ha già emanato una circolare in cui esclude l’ideologia gender e promuove principi di pari opportunità per valorizzare le differenze e contrastare la discriminazione”.
“Dal nostro punto di vista la mozione va respinta perché la Regione Campania non ha alcuna competenza in materia e quindi la discussione è solo inutilmente ideologica” – ha detto il capogruppo di Campania Libera, Psi, Davvero Verdi, Francesco Borrelli.
“Si sta parlando del gender, un tema che non esiste – ha detto Luigi Cirillo (M5S) – è una falsa ideologia, frutto di mistificazioni di massa, che viene strumentalizzata; nelle scuole, invece, vanno promosse azioni per contrastare il bullismo, la discriminazione sessuale, e per favorire la cultura del rispetto delle diversità. Quindi la mozione andrebbe ritirata”.
“La mozione è irricevibile sul piano delle competenze regionali ed incoerente con la cultura politica di FDI che poggia sul nulla, tanto che la Ministra Giannini ha precisato che non esiste una cultura gender e, anzi, nel piano triennale dell’offerta formativa de ‘La Buona Scuola’ si propongono valori e programmi tesi al rispetto dell’orientamento sessuale” – ha aggiunto il consigliere Antonio Marciano (Pd).
“Propongo al consigliere Gambino di rivedere la mozione perché è irricevibile e bisogna evitare di fare campagna elettorale su questi temi e andrebbero invece fatte insieme battaglie di civiltà per valorizzare la differenza di genere e contrastare la violenza legata a discriminazioni di genere” – ha detto Loredana Raia (Pd).
“Mi asterrò su questa mozione ma gli attacchi a FDI sono fuori luogo – ha annunciato Caldoro –; bisogna guardare prioritariamente alla libertà di insegnamento e lasciare che la libertà personale si esprima anche di fronte ad istituti che vengono estremizzati”.
“Sono soddisfatto di aver aperto un dibattito interessante – ha concluso Gambino –, la mozione era stata presentata prima della circolare ministeriale e, dopo l’intervento dell’assessore Marciani, potrei rimodulare la mozione come adeguamento della nostra regione alla circolare ministeriale ma precisando che questi sono temi che richiedono un’ampia discussione”.