Aversa. 21Marzo, Giornata per le Vittime delle Mafie, presente anche il Volta

Il ricordo di Don Peppe Diana riecheggia negli animi di moltissimi. Alcuni, però, sono i testimoni diretti di una sua presenza quotidiana in quel dell’Istituto Volta di Aversa, dove lui ha insegnato egregiamente, con un fare serafico e semplice, complice dei poveri da difendere e sorridente dinnanzi alle seppur straordinarietà della vita. Un’Aula Magna intestata a lui, un servilismo verso il sincero criterio di legalità che dovrebbe contraddistinguere ciascun essere. Realtà difficili, alcune volte, ma da coltivare, aiutare, capire. Come spesso ripete il dirigente scolastico Laura Nicolella dell’Istituto Volta: “Bisogna essere capaci d’immedesimarsi nelle problematiche di alcuni alunni, capire che, dietro un gesto d’irascibilità, si nasconde un sintomo di debolezza ed una richiesta di aiuto”. Insiste inoltre ella stessa col ripetere: ‘In your shoes” – inno anglofono che induce a calarsi nei panni altrui.

ist volta 2Il Volta si è contraddistinto anche per il gran numero di discenti che hanno animosamente partecipato alla manifestazione lanciata dal coordinamento provinciale dell’Associazione Libera: circa 500 alunni con i rispettivi docenti-accompagnatori. Un desiderio di proseguire, ad onor del veritiero Don Peppe Diana, i valori da lui inculcati, non sotto forma di sacrificio martirizzato ma nelle consapevolezza che il bello e il bene continuino a primeggiare negli animi delle persone.  Tra le altre scuole aversane e non il Liceo Scientifico Siani, il Liceo Classico Cirillo, l’Istituto Conti, la scuola media Pascoli, la scuola media de Curtis, la scuola media Cimarosa, una delegazione dell’Unicef rappresentata da Francesco Di Virgilio, l’I.C. Calderisi di Villa di Briano, oltre a  decine e decine di altre scuole della provincia di Caserta che si sono ritrovate in Piazza Mazzini, nel piazzale antistante la stazione ferroviaria già a partire dalle 8,30.

Da qui il corteo, al ritmo di “Yellow Submarine” dei Beatles, suonata dagli studenti del Convitto Giordano Bruno di Maddaloni, è partito alle 10 in punto. In testa lo striscione del coordinamento campano familiari  delle vittime innocenti  della criminalità e quello che ricorda il  documento redatto da don Diana a Natale del 1991 “Per amore del mio popolo”. Con loro i sindaci dei comuni di Casal di Principe, Teverola, Carinaro, Castel Volturno, Casaluce, Cesa, il commissario prefettizio di Aversa. Dopo aver attraversato il cuore pulsante della città, il lungo serpentone colorato è arrivato in piazza Municipio. Il primo a leggere la lunga lista di vittime innocenti, è stato il vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo. Poi è toccato ai familiari, agli stessi studenti e agli insegnanti delle scuole che hanno partecipato al corteo, ai rappresentanti delle forze dell’ordine che garantivano l’ordine pubblico, ad esponenti di associazioni, agli scout. Le ultime parole del Vescovo Angelo Spinillo: “E allora ci vuole la sentinella   che sia di guardia e che sia attenta a segnalare il pericolo. Questa sentinella è la nostra coscienza”.

Ilaria Rita Motti

Redazione

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