Aversa. “Tutti giu’ per terra”, iniziativa Unicef al “Volta”
Il giorno 8 Marzo si è ripetuto al Volta, istituto superiore diretto dal dirigente Laura Nicolella, il “Tutti giu’ per terra” indetto dall’Unicef. Organizzazione svoltasi grazie alla maestria della prof.ssa Annamaria de Vita che, alle 13.00 esatte, ha coinvolto docenti e discenti nella zona antistante l’Istituto col fine di aderire apertamente ad un’iniziativa rivolta, in tal caso, specificamente alle migranti e alle rifugiate e a tutte le altre donne in pericolo. E’ stata questa un’iniziativa dell’Unicef, di stampo nazionale, rivolta proprio alle atrocità che bambine e donne continuano a subire nell’attraversare l’Europa per fuggire da guerra e violenza. Oltre alle disgrazie di altre donne a cui vengono negati i diritti fondamentali del tipo: bambine spose, violate e sfruttate. Un esempio nazionale è accaduto in Mauritania dove Fatimetou, a 13 anni, è stata costretta a sposare un uomo molto più grande di lei, dovendo lasciare la scuola e accettando soprusi. Questa donna infine è riuscita a chiedere il divorzio grazie ad un’associazione partner dell’Unicef, la cui presidente provinciale, nel nostro caso, è Emilia Narciso.
Volendo fare un excursus storico del significato intrinseco dell’8 marzo, ricordiamo che questa data rappresenta la giornata internazionale della donna dove si svolge puntualmente un riconoscimento delle lotte che sono state portate a termine dalle donne e ai loro diritti sul piano dei diritti, dell’economia e della politica, contro le discriminazioni e le violenze. Questa festa affonda le sue radici nella manifestazione che il partito socialista americano organizzò il 28 febbraio 1909, a sostegno dei diritti delle donne al voto, anni in cui le donne scioperarono in piazza per chiedere un aumento di salario e il miglioramento delle loro condizioni di lavoro. Nel 1910 l’ VIII Congresso dell’Internazionale Socialista propose d’istituire una giornata dedicata alle donne. L’anno dopo, nel 1911, a New York la fabbrica Triangle andò a fuoco e quasi 150 donne persero la vita. Da allora le sollevazioni femministe si moltiplicarono in tutta Europa. Solo nel 1917, quando le donne di S.Pietroburgo decisero di scendere in piazza per chiedere la fine della guerra, si fissò l’8 marzo come la festa delle donne. Cinque anni dopo, la festa cominciò ad esistere anche in Italia, consolidandosi nel 1945. Si scelse la mimosa, la pianta che fiorisce proprio i primi giorni di marzo, come simbolo della ricorrenza. Storia, donna, scuola, società. Un essere stati che si può tramutare in un essere migliori.
Ilaria Rita Motti