Caso Pantani, Sbrollini: “La camorra ha tradito il Pirata e lo sport italiano”
“Alla luce delle nuove indagini, intercettazioni e dichiarazioni bisogna fare di tutto perché emerga tutta la verità al più presto (leggi qui). Marco Pantani è stato vittima di criminali che hanno macchiato la sua carriera, il campione romagnolo ha dato tantissimo allo sport e al nostro paese in termini di orgoglio e di risultati. Il fatto stesso che la camorra abbia voluto tradire ed inquinare l’immagine di un campione italiano così straordinario è inquietante“. Lo dice in una nota Daniela Sbrollini, deputata dem, responsabile nazionale Sport-Welfare PD e VicePresidente XII Commissione Affari Sociali e Sanità – Camera dei Deputati.
“Lo sport è meritocrazia, e Marco Pantani era il migliore di tutti. Personalmente, da appassionata di sport, non ho mai dubitato della lealtà sportiva del campione romagnolo ed è un vero peccato che oggi Pantani non possa esser qui con noi per godersi questa “rivincita”. Va – sottolinea la deputata dem – onorata la sua memoria e mi auguro possa esserlo fatto al meglio magari a maggio nel prossimo Giro d’Italia“.
“Il Pirata arrivò a Madonna di Campiglio con la maglia rosa addosso e avrebbe dovuto indossarla il giorno seguente per poi arrivare a Milano e vincere facilmente il suo secondo consecutivo Giro D’Italia, vorrei che l’UCI (Unione ciclistica internazionale) assegnasse quel titolo a Pantani in onore ad un campione a cui è stato impedito con l’inganno di dimostrare al mondo di essere capace di ripetere un’impresa sportiva come rivincere la corsa rosa. Queste situazioni hanno portato poi alla morte di Pantani, anch’essa accaduta in circostanze non del tutto risolte. La famiglia – conclude – di Marco merita la verità come la meritano anche tutti gli appassionati di ciclismo e di sport nel nostro Paese. La vicenda rimane nel torbido e a distanza di diversi anni sta diventando inaccettabile”.