Varese. Bambina discriminata dai compagni perché “parla napoletano”

Il fatto è successo in un asilo di un grande centro della provincia di Varese dove una bimba di 5 anni, per comodità chiameremo Assuntina, ha subito un atto di razzismo per come parlava. Negli ultimi giorni, l’amichetta di banco di Assuntina si è dimostrata nei suoi confronti molto fredda e distante. Alla richiesta di spiegazione da parte della piccola Assuntina, la compagna “varesina” ha prontamente risposto che i genitori le hanno proibito di parlarle e giocarci perché “parlava una lingua strana, una lingua diversa… parlava il napoletano“. Tale situazione è stata prontamente portata a conoscenza sia della maestra, sia della dirigente scolastica dove si attendono provvedimenti.

imma oreficeQuesta storia ci è stata raccontata dalla signora, Imma Bortone (che vedete in foto autorizzandoci a pubblicarla come i suoi estremi). Imma, divorziata dal primo marito, vive in provincia di Varese con il suo compagno dove dalla loro unione è nata Assuntina. Imma è napoletana, di Grumo Nevano, lei insegna alla figlia la lingua napoletana: perché è fiera di essere napoletana, è la seconda lingua d’Italia ed è la lingua della sua città e la vuole trasmettere ai suoi figli. Non è un reato parlare il napoletano.

Una vicenda increndibile, in un Nord creato e fatto crescere sul sangue e sul sudore della gente del Sud, ci siano ancora persone che reputano il dialetto napoletano come una lingua africana, come una lingua magrebina. Il nostro più forte apprezzamento e abbraccio di coraggio fa fatto a questa donna, Imma Orefice una mamma, una donna, un seno di Napoli trapiantata nel profondo Nord che da sola combatte e sta vivendo questa amara situazione contro coloro che probabilmente ci considerano esseri inferiori, esseri da ripudiare. Forse loro non sanno, noi eravamo il Regno delle Due Sicilie, molto più ricco del Nord invasore ed assassino. Molto più colto e pieno d’arte della città del Lombroso.

La fierezza di questa donna che ha dichiarato di voler insegnare il napoletano a sua figlia meriterebbe una Medaglia d’Oro al Valor Civile: questa è la vera Napoli, Imma Orefice è il vero segno della resistenza verso coloro che vogliono cancellare la storia, la cultura, la dignità, il decoro di una città che non si arrende, di un popolo bellissimo e stupendo. Napoli, la città narrata da Matilde Serao nei minimi particolari. Napoli avrà tutti i suoi difetti ma rispetto alle fredde pianure di Varese ha il caldo, il caldo dell’estate uomini giusti uomini pieni di luce e di calore.

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Redazione

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