(VIDEO) Caserta. Appalti Ministero Difesa, arrestati sei pubblici ufficiali

In data odierna, la Compagnia della Guardia di Finanza di Caserta e la Squadra Mobile presso la Questura di Caserta hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di SMCV, su richiesta della locale Procura, nei confronti di un imprenditore casertano, quattro ufficiali superiori dell’Esercito Italiano e due funzionari civili in servizio presso il Ministero della Difesa, X Reparto Infrastrutture di Napoli.

Le attività di indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario a carico di CANNARILE Lucio Eugenio (Colonnello-Comandante del X Reparto), CRISILEO Antonio (Tenente Colonnello – Capo Ufficio Contratti), MAUTONE Gaetano (Tenente Colonnello – Capo Ufficio Amministrazione), BISOGNO Raffaele (Tenente Colonnello – Capo Ufficio Lavori), GIUNTA Cinzia (Ufficiale Rogante), PALOMBA Aniello (Addetto amministrativo), tutti impiegati presso il X Reparto, nonché dell’imprenditore CAPRIO Francesco, per numerosi episodi di corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti.

Gli arresti odierni sono stati disposti sulla base del naturale sviluppo investigativo degli elementi già posti a sostegno dell’ordinanza di custodia cautelare del 22 gennaio 2016 nei confronti di CRISILEO Antonio (Tenente Colonnello – Capo Ufficio Contratti), MAUTONE Gaetano (Tenente Colonnello – Capo Ufficio Amministrazione), CAPRIO Francesco (imprenditore). E ciò perché, nella fase immediatamente successiva all’esecuzione di quell’ordinanza, il quadro probatorio si è arricchito di ulteriori e significativi indizi di reità.

Le indagini hanno consentito di disvelare un cospicuo numero di episodi di corruzione tra l’imprenditore casertano e gli ufficiali ed i funzionari del X Reparto, per effetto dei quali l’imprenditore CAPRIO è riuscito ad aggiudicarsi, in violazione di legge (così turbando la libertà degli incanti), una serie di appalti banditi dal Ministero della Difesa.

L’attività investigativa, anche in questa circostanza (come in quella relativa all’ordinanza di gennaio 2016), è stata alimentata dagli esiti positivi delle intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche; dall’acquisizione di documentazione amministrativa e contabile; essa di recente si è arricchita delle dichiarazioni dell’imprenditore CAPRIO Francesco, il cui narrato è parso coerente con i contenuti delle precedenti attività di indagine, permettendo la rilettura aggiornata del materiale di prova già acquisito e di individuare ulteriori responsabilità individuali.

Il complesso degli elementi raccolti, unitamente con le dichiarazioni del CAPRIO, hanno consentito, invero, di acclarare come svariate gare di appalto fossero state assegnate ad imprese riconducibili al medesimo imprenditore, dietro elargizione ai pubblici ufficiali di somme di denaro ed altre utilità. In particolare, si è accertato come le elargizioni del CAPRIO a beneficio dei pubblici ufficiali sia stata sempre pari al 10% del valore dei contratti stipulati tra le società a lui riconducibili ed il X Reparto.

In particolare, una prima vicenda corruttiva attiene alla indebita dazione del CAPRIO della somma complessiva di circa 45 mila euro per la aggiudicazione di due gare, in violazione di legge: i lavori di “Sistemazione degli impianti idrici, di depurazione e aggottamento” e quelli di “Rimessa e tenuta in efficienza dell’impianto termico a vapore e dell’impianto termico ad acqua calda”, presso la Caserma “Oreste Salomone” di Capua; i fatti risalgono alla fine del 2014. Gli accertamenti ulteriori hanno consentito di acquisire elementi anche a carico del comandante Cannarile, nonché degli impiegati civili, Giunta Cinzia e Palomba Aniello, nonché di qualificare la vicenda come ipotesi di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio.

La seconda vicenda -anch’essa risalente all’ottobre del 2014- attiene alla indebita dazione della somma complessiva di circa 20 mila euro, da parte di CAPRIO, per l’affidamento in violazione di legge, in via diretta, alla Golden Green s.a.s., società riconducibile al medesimo imprenditore, dei lavori di “ripristino della viabilità dell’area attiva del deposito di munizioni di Carditello”. In questo secondo caso, nelle qualità sopra indicate, il Mautone ed il Crisileo si facevano, prima, promettere e, poi, consegnare dal CAPRIO la somma complessiva di oltre 15 mila euro (in due rate, una di 12 mila e l’altra di 3.500 euro), mentre il Bisogno quella di 4.000 euro.

Con particolare riguardo alle tre distinte gare d’appalto, aggiudicate in favore di imprese del gruppo CAPRIO, si è, dunque, accertato, rispetto alla precedente ordinanza del gennaio di quest’anno, una partecipazione all’accordo illecito da parte di tutti i pubblici ufficiali raggiunti dalla odierna misura, ritenuti organici di un ampio sistema corruttivo legato alla gestione degli appalti all’interno del X Reparto Infrastrutture dell’Esercito Italiano.

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Redazione

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