(VIDEO) Castel Volturno. Attività di prostituzione, chiuse tre strutture alberghiere

Nella mattinata odierna, la Squadra Mobile della Questura di Caserta e la Squadra di polizia giudiziaria del Commissariato Polstato di Castel Volturno, coadiuvati dalla Divisione FASI della medesima Questura di Caserta, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE), su conforme richiesta della Procura della Repubblica.

In particolare, sono state poste sotto sequestro tre strutture alberghiere site in Castel Volturno, ritenute luogo in cui veniva favorita l’attività di prostituzione: Hotel Tiuna alla via Rossini; l’Hotel Millennim e Hotel Le Dune in via Domitiana.

L’ indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere, delegata alla Squadra Mobile di Caserta ed al Commissariato di Castel Volturno, trae origine dalle attività investigative avviate in data 12 gennaio 2015, nell’ambito di una più generale azione di contrasto alle varie forme di manifestazione del crimine organizzato lungo il litorale domitio, fra le quali il favoreggiamento e lo sfruttamento economico della prostituzione esercitata da donne straniere o extracomunitarie; attività, a ragione, ritenute oggetto dell’interesse di gruppi criminali organizzati, anche stranieri.

L’attività investigativa si è protratta per circa un anno ed è consistita in servizi di osservazione, pedinamento e audizione di molte persone informate sui fatti (in genere clienti delle prostitute), consentendo di accertare come i titolari ed i gestori delle tre strutture alberghiere sequestrate ospitassero, sistematicamente, donne straniere o extracomunitarie dedite alla prostituzione: le stesse, adescati i clienti sulla pubblica via, grazie al compiacente comportamento dei titolari e dei gestori delle strutture alberghiere in sequestro, erano messe nelle condizioni di fruire, anche, anche più volte al giorno, delle camere con il sistema del fitto ad ore, nonché dei servizi alberghieri, per consumare con i loro clienti rapporti sessuali a pagamento. Si è appurato altresì che i titolari e i gestori delle medesime strutture alberghiere, in cambio di tale ospitalità, ricevevano un corrispettivo di circa €.20,00 o 25.00 per ogni fìtto di camera, assicurando nel contempo di omettere la registrazione obbligatoria della prostituta e del cliente e la dovuta comunicazione alla competente Autorità di P.S. della circostanza di aver ospitato o alloggiato i predetti soggetti.

E’ emerso che diverse donne di nazionalità straniere, che si prostituiscono sulle pubbliche vie di Castel Volturno o del litorale domitiano, sono solite, ove richiesto dai loro clienti, recarsi presso le tre citate strutture alberghiere al fine di utilizzare a tempo le camere ed ivi esercitare la prostituzione a pagamento; è stato altresì accertato come vi sia una sorta di intesa tra le prostitute, spesso irregolarmente presenti sul territorio nazionale e quindi sprovviste di documenti, e i gestori degli alberghi, sul corrispettivo da pagare per il fitto della camera (esiste un vero e proprio tariffario che viene applicato alle prostitute) e sul non far risultare per il cliente, di nazionalità italiana, mediante l’omessa registrazione e comunicazione alla competente autorità di P.S., la circostanza della loro presenza nella struttura per la consumazione di rapporti sessuali a pagamento.

Redazione

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