Comunali Caserta. Apperti: “Emergenza democratica, intervenga commissione Antimafia”
«A Caserta c’è una emergenza democratica: chiediamo l’intervento immediato della commissione Antimafia per ripristinare le condizioni minime per andare al voto». Lo ha detto Francesco Apperti, candidato sindaco per «Speranza per Caserta» e «Mo c’è Speranza», annunciando l’invio di una lettera alla presidente dell’organo bicamerale di inchiesta, Rosy Bindi, da parte delle liste «Speranza per Caserta» e «Mo c’è Speranza».
«Siamo interessati a parlare di programmi, a illustrare ai cittadini le nostre idee; non vogliamo continuare con queste polemiche all’infinito – ha aggiunto Apperti – ma abbiamo bisogno di garanzie di agibilità democratica. La situazione a Caserta è gravissima, ed è una questione nazionale. Per questo, abbiamo deciso di chiedere l’intervento del Parlamento.
Nella lettera, a firma di Michele Miccolo in rappresentanza della coalizione, si legge:
«La provincia di Caserta e la città capoluogo sono state interessate in questi mesi e in questi ultimi giorni dalla conclusione di numerose inchieste della Magistratura che hanno colpito, con una successione incalzante, rappresentanti politici ed istituzionali (vertici di diversi partiti, parlamentari regionali e nazionali, sindaci, consiglieri comunali ed amministratori di enti a partecipazione pubblica)» e che dimostrano «una concezione della politica come dominio e frequentazioni con il mondo della criminalità organizzata soprattutto in occasione delle tornate elettorali per garantirsi nuovo e più ampio consenso».
In particolare, le liste «Speranza per Caserta» e «Mo c’è Speranza» individuano cinque punti critici di questa campagna elettorale di cui dovrebbe occuparsi la commissione Antimafia.
«1. Se risulta vero che nella preparazione delle liste a sostegno di Marino candidato a sindaco della città di Caserta vi sia stato il diretto impegno del consigliere regionale Stefano Graziano e dell’ex sindaco di Caserta Vincenzo Ferraro. Se il Graziano risulta ancora impegnato nel procacciare preferenze ad alcuni candidati della lista del Partito Democratico di cui è stato fino a poche settimane fa segretario regionale. Se il Ferraro ha realmente gestito, come sostenuto da agenzie di informazioni e verificato nella perquisizione dell’abitazione del Ferraro, la formazione della lista Caserta Popolare che sostiene il candidato sindaco Marino sponsorizzando alcune candidature e quali esse siano».
«2. Se risulta vero, come diffuso dai mezzi di informazione, che il plurinquisito per reati gravissimi Angelo Polverino ex assessore del comune di Caserta ed ex consigliere regionale della Campania per le liste di Forza Italia sia direttamente impegnato nell’attuale campagna elettorale a sostegno di candidati da lui stesso sponsorizzati e che sostengo la candidatura di Ventre candidato a sindaco della città di Caserta».
«3. Se risulta vero che alimenti distribuiti dal locale Banco Alimentare di Caserta vengono immessi nel mercato del voto come avvenuto nelle ultime elezioni comunali del 2011 e da noi prontamente denunciato nell’aprile di quell’anno provocando una inchiesta che volle verificare la presenza di tali alimenti nei luoghi da noi segnalati soltanto nel dicembre dello stesso anno non trovando evidentemente più traccia di tali alimenti».
«4. se non sono da promuovere attente indagini atte a prevenire il possibile mercato del voto che si realizza attraverso il pagamento di bollette telefoniche, elettriche ecc. o dirette dazioni di denaro come da più parti si afferma sotto forma di voci ricorrenti».
«5. se non è da raccomandare ai presidenti dei seggi la più attenta vigilanza al conteggio delle schede elettorali sia il sabato pomeriggio sia il riconteggio delle stesse la domenica mattina prima dell’inizio delle operazioni di voto».
«Attendiamo un intervento pronto e concreto che possa restituire ai cittadini la garanzia di uno svolgimento legale della campagna elettorale – si legge nelle conclusioni della missiva –; che il giorno delle elezioni sia rafforzato il controllo e il monitoraggio all’interno delle strutture sedi di seggi elettorali e soprattutto all’esterno dove abitualmente in questa città di Caserta l’elettore riceve pressioni di ogni genere prima di recarsi alle urne; che non vi siano liste elettorali riferibili a soggetti attualmente sotto inchiesta per gravissimi reati di tipo camorristico; che non vengano raccolti nel corso della giornata delle elezioni gli elenchi di coloro che non hanno ancora esercitato il diritto di voto sui quali verranno poi esercitate opportune pressioni o con minacce o con dazioni di denaro».