Comunali. Palmieri: “De Cristofaro persona giusta per poter guidare Aversa”
“Negli ultimi anni il rapporto dei giovani nei confronti delle istituzioni, siano esse locali o nazionali, e della politica ha subito una crisi senza precedenti. Viene percepito lo Stato e gli organismi che lo compongono sempre più distanti dalle proprie esigenze e non in grado di garantire un futuro alla propria generazione e tanto meno alla propria Nazione“. Lo dichiara la giovane candidata Francesca Palmieri della lista Alleanza per Aversa a sostegno di Enrico De Cristofaro sindaco.
“Questo genere di retropensiero – dice – porta ad un senso di apatia generale che a sua volta comporta l’accettare passivamente tutto ciò che accade nel proprio paese e nella propria città. Ci sono però dei giovani che non si arrendono allo status quo e che pertanto vogliono partecipare attivamente sia alla politica sia al governo della propria città, per poter realmente portare ad cambiamento nella propria città che sia utile sia alla loro generazione che a quelle future. Per questo motivo ho voluto mettermi in gioco quest’anno e dare il mio apporto per migliorare le condizioni di vivibilità nella mia città“.
Quali sono i tuoi valori politico-ideologici di riferimento? Li ha ritrovati nel movimento ApA? “I valori principali nei quali credo sono: l’identità e la tradizione dei popoli, la concreta sovranità popolare, la solidarietà sociale e la famiglia tradizionale, o meglio, “naturale”. Posso affermare di avere ritrovato pienamente questi punti cardine, tant’è che sono state fatte numerose battaglie a riguardo come ad esempio le numerose iniziative nelle periferie a sostegno dei più deboli o le molte conferenze organizzate per ribadire che la vera famiglia è una sola, quella composta da un padre e da una madre“.
Quali sono secondo lei i problemi più evidenti di Aversa? “Purtroppo i problemi da risolvere non sono diversi da quelli delle scorse campagne elettorali, segno che non sono state attuate politiche valide. Il centro storico come motore pulsante di un modello nuovo di città, l’emergenza periferie abbandonate e prive di servizi, il tema del rilancio turistico partendo dalle numerose attrattive che la città possiede, ma ad oggi non sono state ancora valorizzate nel modo giusto, il tema dei rifiuti mai affrontato in modo serio dall’amministrazione comunale, abbiamo proposte di sperimentare la differenziata che certamente consentirebbe un vantaggio in termini di spesa e di costi procapite sui cittadini come anche di miglioramento di un servizio ad oggi costoso e poco efficiente, poi vi è il tema del risanamento del bilancio, che certamente è complesso e fa i conti con una politica, quella del Governo Renzi all’insegna dei tagli e delle tasse”.
Pensa che Enrico De Cristofaro sia la persona giusta per poter guidare Aversa? “Si, perché è una persona capace e che sa gestire con intelligenza e polso fermo, che può avere sostegno da parte di tanti, so che questa cosa non piace ad alcuni, perché non si vuol far sentire che ci sia un sostegno da parte di tanti che non credono più nei soliti concetti e modalità affaristiche di diversi partiti. Aversa è la seconda città della provincia può e deve averlo questo sostegno, anche perché avremo tanti progetti per la città, e per farla cresce e divenire sempre più leader. Pensare che ci possa essere ancora ad amministrare gente o politici che per 20-30 anni lo hanno fatto e senza portare un positivo risultato alla città, mi lascia abbastanza basita”.
Lei cosa si sente di poter dare a questa città in quanto candidata al consiglio comunale? Perché gli elettori dovrebbero votarla? “Bella domanda, io mi sento di poter dare tanto anche se ho solo 27 anni, ma ho dalla mia parte l’esperienza e l’esempio di mio padre Nicola e di mio zio che ora non c’è più, ma nello spirito e nel ricordo degli aversani continua a vivere Fiore,con loro ho lavorato molto sul territorio, ritengo che anche il mio impegno sia in realtà un impegno oltre che di carattere sociale e professionale anche un impegno di carattere politico, io vivo la mia città, soffro i mali di questa città, sono impegnata sia professionalmente che nel sociale, quindi immagino di poter dare un valido contributo alla mia città della quale sono innamorata”.
“Ora ho deciso di mettere il mio impegno, la mia dedizione e le mie competenze a disposizione della città per poter contribuire, per quanto mi è possibile, a rendere Aversa un Comune funzionale, sicuro ed inclusivo, specialmente per noi donne!”Enrico De Cristofaro, nel suo programma elettorale, ha posto il tema dell’ Inclusione al centro quale pilastro portante per una nuova Aversa, più “sharing- equa-funzionale”. Una Politica senza donne non solo non sarebbe equa, ma non sarebbe nemmeno completa ed esaustiva in quanto carente di troppe prospettive utili, di troppi punti di vista attenti, di troppe voci che devono avere ascolto“.
In caso di elezione, quale vorresti fosse il tuo apporto in consiglio comunale? “Penso che il punto di forza di un giovane consigliere comunale sia la capacità di affrontare i problemi con un’ottica nuova, questo permette soluzioni innovative e, di conseguenza, una modernizzazione della città. Volgerei, inoltre, l’attenzione ai bisogni dei più giovani, perché è la realtà che conosco meglio“.
Quale appello vorresti rivolgere ai giovani aversani delusi dalla politica e non intenzionati ad andare a votare? “Vorrei dirgli che se non vanno a votare, allora non possono lamentarsi di ciò che non va nella loro città dato che hanno avuto la possibilità, attraverso il voto, di cambiarla. La politica a volte è concepita come qualcosa di distante, invece tocca qualsiasi aspetto della nostra vita quotidiana,e allora come si può esserne disinteressati? Votare alle comunali significa scegliere quale sarà il rapporto tra il singolo cittadino e la città per i prossimi 5 anni; direi che si tratta di un aspetto di estrema importanza per ciascuno di noi, che andrà poi a influenzare la nostra quotidianità”.
Francesca Palmieri quindi grazie alle sue competenze, alla sua passione e alla sua esperienza a sostegno delle donne e dei giovani, rappresenta l’incarnazione concreta di questo necessario processo d’inclusione.
di Christian de Angelis