Napoli. Protesta della Scuola per rinnovo contratto ed eliminazione criticità Legge 107

Il giorno 20 maggio i lavoratori della scuola pubblica campana saranno alla manifestazione regionale a Napoli; il concentramento parte dalle ore 9,30 in piazza Dante con un corteo finale a Piazza Matteotti; concluderà il Segretario Nazionale della Uil Scuola Pino Turi.

Salvatore CosentinoIl Governo è sordo ai veri bisogni della scuola”, – così dichiara in una nota il leader della UilScuola Regionale Salvatore Cosentino – è per questo che per venerdì 20 maggio i sindacati CGIL, CISL, UIL e Snals hanno dichiarato lo sciopero nazionale della categoria. Anche qui in Campania, prosegue il Segretario della Uil Scuola, i sindacati vogliono difendere la scuola pubblica contro i tagli agli organici. Un esempio continua il Segretario, rischiamo in questo modo di non avere un sufficiente numero di insegnanti di sostegno, sia per l’infanzia e sia per le primarie, con una utenza di oltre 700 alunni”.

“È paradossale – aggiunge Cosentino – aver propagandato la cosiddetta “buona scuola” e proposto l’organizzazione di “scuole aperte”, quando invece l’organico ATA è stato ridotto ai minimi termini tali da no assicurare più i servizi in grado di adempiere ai loro compiti. Ricordiamo al Governo che il rinnovo del contratto collettivo di categoria è fermo da 7 anni e questo spiega oltre tutto alcune questioni sopravvenute. Cosentino ricorda che si sono persi in media circa 220 euro mensili, senza contare gli ostacoli alla normale carriera. Altra fonte di enorme contestazione spiega ancora il segretario della Uil Scuola è la legge 107, come la valutazione dei docenti, la chiamata diretta degli insegnanti e criteri per l’attribuzione delle quote del cosiddetto ‘bonus’ ai docenti. Inoltre, prosegue il Segretario Regionale, il Governo spesso nega o riduce risorse ritenute necessarie dalla categoria e dai suoi sindacati. Cosentino continua, si richiama poi l’attenzione sul fatto che al personale ATA viene ostacolato spesso anche l’accesso alle supplenze previste dalla normativa e pertanto accade di conseguenza che aumentino a dismisura i carichi di lavoro. Precisa il Segretario Regionale, succede pure che i lavoratori siano costretti a una forma di lavoro straordinario obbligatorio di fatto. Ci chiediamo, – conclude il leader della Uil Scuola Regionale Salvatore Cosentino – siamo sicuri che questi provvedimenti migliorino la qualità dell’insegnamento e garantiscono merito e democrazia?

Redazione

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