Aversa. Tre attivisti del M5S denunciati per diffamazione
Attraversavano le strade della città gridando “Onestà, Onestà” ma poi erano i primi a porre in essere condotte illecite e diffamatorie.
I tre attivisti del Movimento 5 Stelle rispondenti ai nomi di Satorno Paolo, Iovinella Gaetano e Michele Gallo avevano erroneamente creduto che facebook fosse una zona franca dove poter offendere senza remore. Infatti gli stessi, travalicando il diritto di cronaca e critica, si abbandonavano con facilità ad offesa ed epiteti nei confronti di avversari politici e giornalisti colpevoli solo di aver esercitato il sacrosanto diritto di opinione.
Lo ha reso noto il giornalista pubblicista Stefano Montone, direttore della testata online “La Rampa“, il quale in più episodi è stato fatto oggetto, unitamente alla propria testata, di offese, diffamazioni e di post scritti ad arte. In particolare, il Gallo, oltre a varie offese, in un farneticante scritto dichiarava in modo dispregiativo nei confronti del Montone: – “P.S.: Tra l’altro ho appena scoperto dall’Ordine dei giornalisti che non è nemmeno un giornalista professionista ma un PUBBLICISTA, dal 2009” – ciò con l’intento di ingenerare nel lettore medio l’idea che il Pubblicista è una figura di basso livello e di basso profilo da non prendere in considerazione, ignorando o facendo finta di ignorare cosa prevede in merito la legge sulla stampa.
Unitamente agli altri due si abbandonava a gravi offese lesivi della dignità del professionista, venivano infatti usati termini dispregiativi come “giornalettisti“, “gossippari, vergogna, incompetenti, personagetto“. Tutti termini che cosi come espressi travalicano il diritto di critica e cronaca. Comportamento che ingenera il delitto previsto e punito dall’art. 595 del codice penale, con l’aggravante della continuazione e di aver agito in tre tre persone nel medesimo disegno criminoso.
Ma il direttore Montone ha anche dichiarato di volere immediatamente agire in sede civile onde ad ottenere il risarcimento danni da devolvere in beneficenza all’istituto COTTOLENGO di Trentola Ducenta.
