Ballottaggio Napoli, Lettieri: “Camorra ha dato chiare indicazioni di voto il 5 giugno”

Quando il sindaco uscente, qualche giorno fa, ha detto che a Napoli non c’è più la camorra, ho pensato a Benigni, che nel film Johnny Stecchino, dice che il problema di Palermo è il traffico. La realtà, sotto gli occhi di tutti, è, viceversa, di una camorra che negli ultimi tempi è ritornata ad insanguinare le nostre strade con un numero di omicidi senza precedenti”. Lo scrive, in una nota, Gianni Lettieri, imprenditore e candidato sindaco a Napoli (in foto con Pietro Grasso e Giandomenico Lepore, scattata in occasione del Protocollo d’Intesa siglato nel 2010 per la gestione delle aziende sequestrate alla camorra).
Non solo: vai su internet e trovi un video in cui candidati a sostegno del sindaco uscente regalano buste della spesa e soldi a chi li vota. Ancora, l’analisi dei flussi elettorali evidenzia anomalie in tutti i quartieri in cui il voto è controllato dalla criminalità organizzata e ti ritrovi che, proprio in questi quartieri, si sono registrate percentuali record di voti per il sindaco uscente. Tutto questo dimostra che a Napoli in questi 5 anni la camorra ha ripreso un ruolo forte in città. Un ruolo di potere come non accadeva da tempo. L’amministrazione uscente ha avuto paura di affrontarla, anzi non ha mosso un dito. E’ come se avesse detto: prego, accomodatevi, fate pure. E’ stato interrotto un processo culturale, soprattutto nei quartieri a rischio, che mirava ad emarginare la criminalità organizzata”.
Non solo. Non è certamente una coincidenza che il 5 giugno si è registrato un voto massiccio in favore del sindaco uscente proprio in determinate zone della città, da sempre, a rischio di inquinamento nell’espressione del voto. C’è da pensare che preferiscono un sindaco e un’istituzione debole che non controlla il territorio, rispetto a chi, come me, ha sempre tenuto la schiena dritta contro la criminalità organizzata. Quando la camorra ha provato a mettere le mani sulle mie aziende ho subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri e la camorra non si sono fatti più vedere. I camorristi sono vigliacchi: se uno si mostra duro e determinato scappano via”.
Da Presidente degli Industriali, ho promosso protocolli per il reinserimento sociale dei ragazzi dei quartieri a rischio, ed iniziative antiracket a tutela delle imprese taglieggiate, tutte iniziative assunte d’intesa con i vertici dell’Autorità Giudiziaria.
La mia storia personale dimostra, in maniera limpida e cristallina, che quella contro la camorra è una delle mie crociate più importanti. A differenza di altri che, per pura demagogia, a chiacchiere si dicono contro la criminalità organizzata e non solo, nei fatti, non hanno mai mosso un dito ma giungono, addirittura, ad affermare che a Napoli non c’è più la camorra. Io ho preso l’impegno con i napoletani di una lotta senza tregua alla camorra. Li staneremo, saremo col fiato sul collo, li cacceremo a calci da Palazzo San Giacomo se solo proveranno ad avvicinarsi. La mia prima delibera di giunta varerà un pacchetto di norme severissime per il ripristino di legalità, trasparenza e sicurezza a Napoli. Sarò un sindaco in trincea per una città decamorrizzata”.

Redazione

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