Interferenti endocrini, pubblicati i dati. Caputo: “Rimangono perplessità”

Dopo un ritardo di oltre due anni e una condanna da parte della Corte di giustizia dell’UE subita dalla Commissione, i nuovi criteri per l’identificazione degli interferenti endocrini sono finalmente stati resi pubblici oggi durante il Collegio dei Commissari europei – lo ha annunciato Nicola Caputo Parlamentare europeo del Pd gruppo S&D, componente della Commissione Agricoltura e della Commissione Ambiente e sicurezza alimentare -. Gli interferenti endocrini sono sostanze che possono alterare le funzioni del sistema ormonale – spiega l’europarlamentare – e di conseguenza produrre effetti negativi sull’uomo”.

I criteri scientifici relativi agli interferenti endocrini presentati oggi dalla Commissione contribuiranno al raggiungimento di un duplice obiettivo: ridurre al minimo l’esposizione agli interferenti endocrini e realizzare la certezza del diritto. Ho lanciato – precisa Caputo – sin dall’inizio del mio mandato la battaglia in Parlamento per la definizione di criteri scientifici per l’identificazione degli interferenti endocrini, denunciando anche con una mia interrogazione orale in un dibattito in plenaria con il Commissario Andriukaitis il 9 marzo 2015 il ritardo della Commissione. La Commissione ha scelto l’opzione 2 per l’identificazione di un interferente endocrino, basandosi quindi sulla definizione di interferente endocrino data dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), definizione sulla quale si registra un ampio consenso. L’OMS definisce interferente endocrino una sostanza: che ha un effetto avverso sulla salute dell’uomo; che ha un meccanismo d’azione endocrino; e se esiste un nesso causale tra l’effetto avverso e il meccanismo di azione. I criteri approvati oggi – spiega Caputo – specificano inoltre che l’identificazione di un interferente endocrino dovrebbe essere effettuata: utilizzando tutte le pertinenti evidenze scientifiche; seguendo un approccio basato sul “peso dell’evidenza” (processo in cui si considerano la solidità e la debolezza di varie informazioni nel raggiungimento e nel supporto di una conclusione inerente una proprietà della sostanza); applicando un rigoroso riesame sistematico. Si tratta a mio avviso di una decisione tardiva – precisa Caputo – ma che va nella giusta direzione. Chiedo all’Autorità europea per la sicurezza alimentare e all’Agenzia europea per le sostanze chimiche di iniziare subito a verificare se singole sostanze autorizzate, per le quali esistono indizi della loro natura di interferenti endocrini, possano essere identificate come tali secondo i criteri presentati oggi. Ciò contribuirà anche a garantire che le due agenzie di regolazione siano pronte per l’applicazione dei nuovi criteri presentati oggi dalla Commissione non appena entreranno in vigore”.

Tuttavia, sono preoccupato – conclude Nicola Caputo –  per l’introduzione nella proposta pubblicata oggi dalla Commissione di deroghe socioeconomiche per l’immissione sul mercato di sostanze contenenti interferenti endocrini. Queste deroghe lasciano quindi campo aperto, per esempio, all’uso dei pesticidi. Lotterò in Parlamento contro tale misura per far si che il sistema normativo dell’UE in materia di interferenti endocrini sia il primo al mondo a contemplare, all’interno dei propri atti legislativi, criteri scientifici che tutelano la salute dei cittadini europei. Non vorrei che buone intenzioni della Commissione fossero vanificate dalla possibilità di concedere deroghe che, se concesse, rischierebbero di riportare la situazione al punto di partenza”.

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Redazione

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