Marcianise. L’analisi di Golino: “Velardi è il sindaco di tutti”
Prima dell’implosione di tutti i partiti queste sarebbero state giornate dedicate alla famosa ‘analisi del voto’. Chi vinceva festeggiava, poi organizzava il proprio lavoro; chi non riusciva a primeggiare si metteva alla ricerca delle cause più o meno determinanti della sconfitta.
Anche al turno di ballottaggio a Marcianise è risultata palese la volontà degli elettori; la coalizione di Antonello Velardi è stata premiata e Velardi è il nostro nuovo sindaco. Non ho votato Velardi ma sarà il mio Sindaco quindi gli auguriamo di far bene. Non so se davvero l’elettore volesse Velardi sin dal principio; ritengo però al contempo che sempre più gli elettori sappiano ciò che invece non vogliono. Anche Ciro Foglia molto probabilmente nel 2013 era il candidato alla Fascia più solido da un punto di vista politico- amministrativo e dalla coalizione più forte (forse troppo); ma l’elettore non premiò Foglia.
Il ‘se ne devono andare’ ha avuto successo perché ha intercettato la stanchezza della gente nei confronti di vecchi rituali di politica ancora non abbandonati e soprattutto di alleanze trasversali che si affiancano al solito brutto costume che attiene alla coscienza personale di ognuno, quello di scegliere di volta in volta coalizioni diverse dalle precedenti (e spesso troppo variegate). E’ anche per tali motivi che ho preferito far da terzo a questa tornata, perché è anche così che si fa una politica seria per la propria città.
Un progetto politico serio e con probabilità di vincere nasce il giorno successivo a ogni competizione elettorale e non nelle fasi concitate della stesura di liste, e ogni volta questi potranno essere veramente vincenti solo qualora risultino essere progetti lineari, omogenei, in linea coi percorsi di ciascuno dei suoi promotori. Velardi e la sua maggioranza amministri Marcianise e ci amministri bene, ci complimenteremo tutti, chi è stato eletto all’opposizione svolga invece il proprio ruolo di controllo, di verifica di atti e di operato. Come ebbi già a dire in politica e nelle istituzioni chi si afferma amministra e governa, chi è fuori vigila, propone e quando necessario si oppone.
Abbate e gli altri non se ne devono andare, tutt’altro, devono restare e vigilare. Ognuno però la faccia anche in proprio una sua analisi del voto; si individuino punti deboli ed eventuali colpe e responsabilità, si faccia tesoro di queste, si rompa con chi o quanto ha determinato sconfitte.
La campagna elettorale è stata la propaggine della ‘guerra civile’ in seno alla sinistra cittadina, e per forza di cose è stata una brutta campagna; approfitto per chiedere scusa a tutti coloro che nei mesi addietro sono stati offesi, spesso in modo gratuito e cattivo, finanche sotto le proprie abitazioni. Singoli, gruppi, addirittura intere categorie professionali, avvocati praticanti, giornalisti, medici, dipendenti comunali, forze dell’ordine, davvero brutte pagine e come al solito a pagare siamo stati tutti coloro che hanno la passione per la politica: per le uscite pessime che ci sono state il cittadino tende sempre ad accomunare e ad additare tutti, responsabili e non.
Nel mio piccolo come già ribadito più volte avrò sempre l’impegno convinto nei confronti di tutto ciò che porterà la mia area politica a riorganizzarsi per davvero, il tutto avverrà già da ora, lontano dalle competizioni elettorali; si dovesse riuscire bene, diversamente si faranno le valutazioni del caso ma certamente mai ci saranno ‘matrimoni’ con forze politiche per natura lontane quanto all’impegno maturato negli anni.
Angelo Golino