San Marcellino. Storie di sensitività: la figura de “‘O Cunzigliere”

Giuseppe Conte, nasce a San Marcellino nel lontano 1896. Si sposerà giovanissimo con Anna De Cicco che le darà nove figli e che purtroppo si spegnerà all’età di cinquantasette anni. Rimasto vedovo, con molte bocche da sfamare, affronterà gli anni difficili della miseria. Ricoprirà diverse cariche presso il Comune del proprio paese tra cui quella di consigliere, che gli farà guadagnare l’appellativo di: ”’O cunzigliere ‘e San Marcellino”. Abbandonata la carriera municipale, successivamente, si dedicherà alla vita dei campi oltre che ad esercitare l’antico e ormai quasi del tutto scomparso mestiere di ”sanzaro”. Il sanzero, era un mediatore, solitamente specializzato negli affitti delle case, un ”broker” oggi diremmo.  Ma Giuseppe possiede una dote, è perfettamente conscio della sua missione personale: consigliare, aiutare, risolvere situazioni spesso difficili attraverso le sue incredibili percezioni extrasensoriali e di chiaroveggenza, tutto questo gratuitamente e senza alcun compenso. Nei momenti di dubbio e di sconforto, molti si affideranno ai suoi poteri e alla sua sensitività.

Numerose sono le vicende che si raccontano sul suo conto. Si dice, che una volta, una moglie ormai disperata, chiese il suo aiuto perchè il marito non le rivolgeva più le attenzioni di un tempo. Allora, Giuseppe, passò per la strada che frequentava il marito inadempiente, bastò solamente guardarlo negli occhi, ed ecco che il giorno dopo l’uomo si legò affettuosamente di nuovo al vincolo coniugale. Ma numerose erano anche le guarigioni inspiegabili che si manifestavano grazie alla sua intercessione.  Parlando con la figlia, Italia Conte, ci è stato raccontato di come il padre guarisse terribili dolori agli occhi, facendo calpestare per tre volte della paglia ancora fumante. Quante  volte durante le freddi notti d’inverno, bussavano alla porte d”o cunzigliere, mamme che stringevano tra le braccia bambini presi da un pianto irrefrenabile, Giuseppe, allora, gli imprimeva il segno della croce sulla fronte ed ecco che subito il pianto si placava. Ma Giuseppe comunicava anche con i defunti, riuscendo a rispondere con precisione ed affidabilità a tutte le domande che gli si ponevano. Possedeva un tavolino a tre zampe,  dove sopra poggiava un libro: ingiallito, annerito dagli anni, che si tramandava da generazioni , e che aveva il potere di intercedere con l’aldilà. Negli anni Trenta, riuscirà anche ad avere un colloquio spirituale con l’allora Pontefice Pio XI.

Insomma,  ‘o cunzigliere riusciva a svelare ciò che l’occhio umano non vedeva, ciò che l’udito non poteva sentire e ciò che le percezioni potevano sbagliare. Quella di Giuseppe è stata una figura particolare del secolo scorso, nobiluomo dell’occulto, la sua esperienza e sensibilità erano sempre al servizio del popolo. Si spegnerà all’età di 93 anni il 30 Maggio del 1989.

Luigi Cipullo

Redazione

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