Sara aggredita dall’ex 7 giorni prima di essere uccisa. Le minacce di Paduano: “Te la farò pagare”

Vincenzo Paduano avrebbe assistito a un bacio tra la sua ex Sara di Pietrantonio e il suo nuovo ragazzo e le avrebbe detto che “in qualche modo gliel’avrebbe fatta pagare”. L’episodio è stato raccontato agli inquirenti da un’amica della studentessa uccisa e contenuto nell’ordinanza di custudia cautelare del gip Pola Della Monica. La stessa ragazza avrebbe rivelato anche che Sara recentemente aveva cambiato la password del suo profilo Facebook, augurandosi che il suo ex, “esperto di informatica, non riuscisse ad ‘azzeccare’ anche quella”.

Paduano aveva anche maltrattato Sara una settimana prima del delitto. Lo si legge nell’ordinanza del gip Paola della Monica. Il fatto risale tra il 21-22 maggio scorso e sarebbe avvenuto davanti al nuovo fidanzato di Sara. “Ho chiesto e intimato a Sara di salire in auto e parlare con me, io penso che finita una relazione non debba finire il rispetto di una persona così ho preso Sara per un braccio ed l’ho fatta entrare in auto”, dice Paduano al gip.

 Vincenzo Paduano, la guardia giurata accusata di aver ucciso a Roma l’ex fidanzata Sara Di Pietrantonio, potrebbe aver avuto non solo una bottiglietta di alcool, ma anche altro liquido infiammabile. Il sospetto è degli inquirenti che indagano sull’omicidio della studentessa universitaria.

Troppo poco, secondo chi sta cercando di fare luce sul delitto, una bottiglietta d’alcool per incendiare un’auto e dare fuoco alla giovane. Da qui l’ipotesi che Paduano avesse altre sostanze incendiarie. Per questo motivo il procuratore aggiunto Maria Monteleone ed il sostituto Maria Gabriella Fazi hanno disposto accertamenti, compresi quelli gps per ricostruire i movimenti dell’indagato, al fine di verificare se il loro sospetto sia fondato.

La guardia giurata ha giustificato il possesso di alcool con l’intento di incendiare l’auto del fidanzato di Sara. E tra gli esami tecnici ancora in corso, oltre a quelli di natura autoptica (esami del sangue e dei polmoni di Sara per stabilire con certezza se fosse morta quando è stata avvolta dalle fiamme), ci sono anche quelli sui telefoni cellulari della ragazza e del suo ex. Agli atti dei magistrati ci sono testimonianze relative al tono minaccioso di sms e di mail inviati da Paduano alla sua ex.

Rivelazioni, raccolte dopo la richiesta di convalida del fermo e quindi non esaminate dal gip Paola Della Monica, che, per gli inquirenti, rafforzano la convinzione che l’omicidio sia stato premeditato. Aggravante, questa non riconosciuta dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare.

   “Ho perso la testa. Avrei preferito esserci io al suo posto” ha detto Paduano durante l’interrogatorio quando è stato fermato. “Non ho capito più nulla. Mi vergognavo, avevo paura di quello che avrebbe potuto raccontare all’indomani” si è giustificato. “Volevo spaventarla. Sono un mostro” ha poi aggiunto spiegando: “Non ho colpito Sara. Ho acceso la sigaretta. Eravamo vicini, stavamo continuando a discutere, c’è stata una fiammata. Me ne sono andato. Mi vergognavo”.

   Intanto si è venuto a sapere che poche ore prima di morire Sara aveva detto alla mamma Tina: “Vincenzo è una brava persona, sta soffrendo”. Sara, infatti, la sera di sabato scorso aveva incontrato il suo ex a casa sua e la madre, avrebbe raccontato lei stessa agli inquirenti, si complimentò con la figlia per “la pazienza e la maturità dimostrata nell’affrontarlo”.

Un fermo immagine tratto da un video della polizia mostra Vincenzo Paduano, accusato di avere ucciso l'ex fidanzata Sara Di Pietrantonio, trovata carbonizzata ieri a Roma, mentre viene portato fuori dalla questura di Roma, 30 maggio 2016. ANSA/POLIZIA - ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING
Un fermo immagine tratto da un video della polizia mostra Vincenzo Paduano, accusato di avere ucciso l’ex fidanzata Sara Di Pietrantonio, trovata carbonizzata ieri a Roma, mentre viene portato fuori dalla questura di Roma, 30 maggio 2016.

Ora tutti dicono che Vincenzo “era un bravo ragazzo”. Lo dicono le zie di Sara, che hanno il compito di sorreggere la madre della ragazza uccisa, Tina, distrutta dall’orrenda fine della figlia. Lo dicono i vicini di casa della famiglia Paduano che oggi è blindata da un dolore che è anche sgomento per un figlio, un fratello, un nipote capace di tanto orrore. Qui nel dedalo di case di una via isolata sulla Salaria nessuno poteva immaginare cosa Vincenzo avesse in mente.

Come la gelosia poteva architettare e trascinare “un bravo ragazzo” – dicono – a bruciare viva una ragazza di 22 anni, la sua ex ragazza. “Ci conosciamo tutti da una vita. Il nonno di Vincenzo ha costruito molte delle palazzine qui in zona. E’ davvero un’ottima famiglia”, dicono gli abitanti della strada in cui abitava Vincenzo Paduano. “Conosco Vincenzo da quando è nato – racconta un’anziana – quando stamattina ho sentito la notizia in televisione ho pianto. Non riesco a spiegarmi perché l’abbia fatto e immagino soltanto il dolore che stanno provando in questo momento i genitori”. A far visita alla famiglia Paduano, i due genitori di Vincenzo, impiegati, e la sorella più piccola, anche il parroco di zona. “La nonna, viene sempre in chiesa – spiega il sacerdote – Quella donna ha già sofferto tanto, un dolore così grande non ci voleva proprio”.

Il nonno di Vincenzo è morto tre mesi fa ed era di origine campane. Ma Vincenzo, vigilantes “per la necessità di un lavoro”, era anche altro. “Gentile sì ma ossessivo”, dice un’amica di Sara, “Sissi” come amava chiamarla chi le voleva bene. Sono loro, le amiche, a raccontare agli investigatori diversi episodi che portano alla luce alcuni atteggiamenti violenti di Vincenzo anche durante il fidanzamento con Sara. Alcuni mesi fa, al culmine di una lite – hanno ricordato – “il ragazzo ebbe uno scatto d’ira nei confronti della fidanzata che decise comunque di non sporgere denuncia per non creare problemi”. “Era geloso – hanno detto -, a volte si presentava a sorpresa all’uscita dalle lezioni di danza”.

Il nick su Facebook è un programma, Vince MC Ojons. E qui su FB Vincenzo sembra un altro da ciò che appare sui post della pagina di Sara, tutta cuori, amiche e solarità. Lì, nei post di Sara sorride abbracciato a lei, mette un like ad un ingenuo “Ti amo anche oggi”. Qui, sulla sua pagina, Vincenzo posta le frasi abrasive dei Poeti del Trullo (“Lo sento. In me. Qualcosa non va. C’ho ‘na passione sbajata. Malata. A vorte me dico “Dài, passerà. Ma ormai la speranza l’ho abbandonata”) e si raffigura come una pecora nera in mezzo a quelle bianche. L’ultima foto è quella del “Disperato”, il quadro di Gustave Courbet, il ritratto di un volto allucinato. Le amiche di Sara intanto listano a lutto i loro social per la loro amica di 22 anni morta nel modo più crudele. “Nessuna parola..Che possa spiegare più di quello che ho dentro..Ciao Sissi”, scrive Sole.

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