Tentano di rubare un rolex: arrestati 3 rumeni

Ieri la Polizia di Stato di Cremona ha interrotto l’attività criminosa di un gruppo di cittadini romeni di etnia ROM dediti ad un gran numero di furti di preziosi ed orologi di valore con la cd. tecnica “dell’abbraccio”.  Da alcune settimane si erano verificati a Cremona e provincia alcuni furti con “strappo” che avevano tutti le medesime caratteristiche. Le malcapitate vittime, spesso persone anziane benestanti di sesso maschile, venivano avvicinate per strada da una giovane donna di bell’aspetto che, con la scusa di chiedere informazioni, iniziava con l’uomo una conversazione che si faceva via via sempre più “affettuosa” e nella quale la donna, sfruttando il suo aspetto avvenente, giungeva, prima di salutarlo, ad abbracciare ripetutamente la vittima iniziando a toccarlo sul tronco, le spalle e le braccia fino ad arrivare a sfilargli, a volte addirittura senza che la persona si accorgesse, orologi di grande valore, in particolare di marca ROLEX. Prima che la vittima si rendesse conto dell’accaduto la donna saliva a bordo di una vettura condotta da un complice e sulla quale spesso erano presenti anche altri soggetti, allontanandosi velocemente. In qualche caso le sottrazioni di orologi erano state effettuate con meno destrezza e con violenza sulla persona e sulla cosa.

In quasi tutti i casi denunciati era stata segnalata la presenza immediatamente prima e dopo i fatti di un’autovettura Seat Leon di colore scuro con targa spagnola. Ieri 21 giugno 2016, verso le 16.00, un Sovrintendente in forza all’UPGSP della Questura, che si trovava in questo centro cittadino libero dal servizio, ha notato transitare un’autovettura Seat Leon con targa spagnola condotta da un soggetto maschile e con due donne sedute sui sedili posteriori tutti e tre con caratteristiche somatiche che facevano pensare si trattasse di nomadi di etnia ROM. Proprio in seguito alle precedenti segnalazioni ed alle indagini avviate dalla Squadra Mobile il dipendente ha provveduto a segnalare la vettura alla centrale operativa che ha diramato la segnalazione alle pattuglie della Squadra Volante e della Squadra Mobile presenti sul territorio che si sono messe immediatamente alla ricerca del veicolo. Alle successive ore 16.33, perveniva agli operatori la segnalazione di un tentativo di furto con strappo posto in essere nel centro cittadino in danno di un uomo di 50 anni che, mentre camminava per strada, era stato avvicinato da una giovane donna di bell’aspetto che, con la scusa di chiedergli informazioni, lo aveva avvicinato e, camminando al suo fianco per alcuni istanti, al momento di concludere la pretesa conversazione, con la scusa di salutarlo, lo aveva abbracciato cercando di sfilargli dal polso l’orologio, del valore di circa 25.000 euro, che portava indosso afferrandolo e trattenendolo per i polsi. L’uomo era riuscito ad impedire lo strappo dell’orologio divincolandosi e vincendo la resistenza della donna, allontanandosi rapidamente ed avvisando immediatamente la centrale operativa.

Tutte le pattuglie si sono recate subito nella zona del fatto e, grazie alla particolare abilità dimostrata dall’operatore della Centrale Operativa che è riuscito ad individuare e seguire la vettura utilizzando il sistema di telecamere di videosorveglianza cittadina i cui monitor stava visionando, ha indirizzato le pattuglie fornendogli in tempo reale la posizione del veicolo segnalato che è stato bloccato in questo Viale Po mentre si dirigeva verso la periferia cittadina, da due pattuglie della Squadra Volante e da una della Squadra Mobile. A bordo sono stati identificati tre cittadini romeni di etnia ROM, due donne ed un uomo, alcuni con precedenti specifici che sono stati così tratti in arresto per il reato di tentato furto “con strappo” e condotti presso questi Uffici in attesa del previsto rito direttissimo. Una delle due donne è stata poi riconosciuta dalla vittima del tentato furto come colei che si era avvicinata pochi minuti prima tentando di rubargli l’orologio. Sono attualmente in corso le indagini da parte della Squadra Mobile per verificare le responsabilità dei soggetti nei precedenti analoghi fatti delittuosi perpetrati in questa provincia che fanno ritenere che gli stessi appartengano ad un gruppo criminale nutrito dedito alla perpetrazione di reati contro il patrimonio.

Redazione

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