Aversa. Famiglia senzatetto alla stazione, la lettera della sorella alla redazione

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA LETTERA RICEVUTA DA MARIARCA, SORELLA DELLA  RAGAZZA CHE DORMIVA CON LE FIGLIE NELLA STAZIONE DI AVERSA (leggi qui). L’ABBIAMO LASCIATA COSI COME ERA CERCANDO SOLO DI CORREGGERE LE PAROLE CHE ERANO INCOMPRENSIBILI. TRASPARE A TATTO UNA VITA DIFFICILE FATTA DI TANTA MISERIA, IGNORANZA E VIOLENZA.

Salve mi scuso anticipatamente per gli errori grammaticali che farò e inoltre per non poterla chiamare per nome. Sono Mariarca, la sorella della ragazza, la zia delle due bambine, la situazione e molto particolare di mia sorella visto che lei e le bambine provengono da una situazione di abuso e maltrattamento da parte del suo ex marito il padre dei bambini.

Sono all’incirca otto anni che mia sorella veniva  maltrattata e picchiata dal suo ex marito (attualmente ancora sposati e non separati in attesa della causa) mia sorella si allontanò da lui da fidanzata e non ancora da sposata otto anni fa, poi venimmo a sapere molte cose del passato del ragazzo il quale aveva dipendenza di droga. Mia sorella viveva con me e mia madre e dopo molto tempo che finalmente credevamo che quel uomo fosse uscito dalla nostra vita mia sorella seppe di essere incinta del suo primo figlio il più grande che a settore compirà 7 anni.

Mia sorella  con la gravidanza e tutto ci siamo presi cura di lei e del bambino, dopo che nacque il bambino mia sorella credendo che lui potesse prendersi le sue responsabilità disse al suo ex marito di essere incinta, ma le uniche sue parole furono di andarsene via che non credeva che il figlio fosse suo, così mia sorella gli mise io suo cognome al piccolo, e dopo quattro mesi compiuti dal bambino non so in che modo  lei abbia ritrovato ad approcciare con il suo ex marito (che allora era il suo fidanzato)  lei provò ad andare a convivere con lui, ma noi sapendo che lui facesse abuso di stupefacenti ci limitammo a dare il bambino in casa in presenza di lui per poterlo tenere al sicuro, ma mia sorella ostinata voleva dargli la possibilità di poter cambiare, e così il bambino stette tre giorni con loro, tre giorni credo di inferno, visto che il terzo giorno non posso mai dimenticarlo il mese di dicembre poco prima di natale lei si presentò con il bambino ancora vestito col pigiamino infreddolito e nella carrozzina senza neanche ancora mangiare, perché??? Perché il suo ex marito li buttò fuori casa perché non sopportava il pianto del bambino, e così mia madre scese da lui per parlargli ma le sue parole furono “ma ij  ne pozzo ra a magna” allora in quel istante come avevamo fatto per i primi nove mesi di gravidanza e per i quattro mesi successivi mamma si rimbocco  le maniche e disse ” io problema non. C’è per mio nipote anche la mia vita” mia madre fa la venditrice ambulante vende fazzoletti accendini, e lavora di pomeriggio come lavapiatti offerto dalle sue clienti per potergli dare una mano in più. E da allora il bambino ce lo siamo cresciuti noi, come ancora oggi e così. Mia sorella allora restò cmq con lui avendo poi scoperto di essere di nuovo incinta, in quel istante mia madre disse che non aveva possibilità di poter dare anche ad un altro bambino, e di prendersi lui le responsabilità volendo o non volendo, lui diceva che lo avrebbe fatto, poi incominciarono le botte, voleva che mia sorella abortisse diceva che gli aveva rovinato la vita, arrivando la anche a picchiare in stato di gravidanza, più volte gli abbiamo detto di denunciarlo ma lei aspettando un altro bimbo e amando il marito ancora credeva di poterlo cambiare  ma era sempre peggio, quando poi con il tempo finalmente l’abbiamo convinta a fare denuncia su denuncia, ma nessun provvedimento, non facevano che dirci che se dopo l’aggressione il sospettato non era sul posto loro non potevano fare niente apparve prendere la denuncia. Mia sorella si riteneva essere fortunata se il marito tornato la sera a casa non era fatto a cocaina o ubriaco, mentre se invece era fatto beccava botte su botte più volte mandata in ospedale, e se lei gli chiedeva dieci euro per poter campare le bambine lui prima la picchiava e dopo glie li dava e con quei dieci euro lei doveva campare lei le due bimbe e portare anche a lui da mangiare… Noi con quello che potevamo mamma l’aiutava ma sempre nelle possibilità. Tutto l’orrore sia per lei che per le due bambine e finito a dicembre di questo anno quando lui più volte gli diceva di andare via perché in casa doveva viverci la sua nuova ragazza e lei doveva andarsene  e che se non lo faceva lui l’avrebbe picchiata ogni volta, e le sue parole legge furono, la mandò quasi ammazzandola in ospedale con costole fratturate e viso massacrato ed e li che fece la denuncia per il centro anti violenza, ma nonostante anche questo nessuno fece niente e tutto e rimasto impunito e in più lui che doveva uscire fuori di casa, fecero uscire le bambine con la madre non sapendo dove andare. La cosa più indignosa che la gente vedeva tutto quello orrore ma coprivano lui solo perché era un ragazzo del quartiere ma solo Dio sa tutto ciò che realmente a passato lei e le bambine.

Noi la prendemmo in casa ma la casa essendo piccola a stento tre di noi ci entravano già abbiamo il bambino… Così decidemmo di farla andare da mio padre ( carattere molto particolare e molto egoista, ma questa e un altra storia)  avendo lui la casa grande, ma non sapevamo che era stata buttata fuori fino a ieri dopo aver appreso la notizia. Il quale e stato detto che il compagno attuale e un tossico, cosa impossibile almeno da quello che noi sappiamo (NDR CONFERMATO DALLE AUTORITA’ COME EX TOSSICODIPENDENTE) visto che e grazie a questo uomo che mia sorella giorno dopo giorno a potuto dare da mangiare alle bambine e comprargli vestiti, non era molto ciò che guadagnava e vero ma almeno tutto quello che guadagnava  li dava a mia sorella e mia sorella finalmente poter comprare da mangiare alle bimbe senza prima essere pestata di botte come faceva il marito.

Lui è vero ha precedenti ma a scontato la sua pena ed e cinque anni che e un homo libero e pulito da quel che sappiamo.

Io chiedo solo una cosa, non chiediamo soldi perché ho imparato da mia madre che nella vita per ottenere qualcosa si deve lavorare   e con il proprio sudore si va avanti perché non tutti sono disposti a stendere una mano o CBI magari si volta da l’altra parte facendo finta di non vedere, ma dopo tempo oggi mi sono ricreduta dopo l’aiuto che sta dando don Carmine con la collaborazione del sindaco di Aversa (leggi qui). Chiedo solo di poterci aiutare, di aiutarla con una sistemazione per poter dare finalmente alle bimbe tutto senza essere cacciata a destra e sinistra. La cosa più che indigna e il tanto aiuto che avevamo cercato ma le porte chiuse, mentre ho visto un paesino ( ndr Aversa) diverso un paesino con umanità e sensibilità, che mai fino ad oggi ho visto, e ciò mi fa capire che allora non da per tutto le porte sono chiuse e Dio e in molte persone che forse fino ad oggi non avevamo mai incontrato. Grazie per tutto quello che state facendo, grazie soprattutto ad un paesino come Aversa che non si e mostrata indifferente ma con tanto cuore e umiltà dovrebbe essere da per tutto così. Mi scuso ancora per l’ignoranza mostrata nello scrivere, ma sono contenta che finalmente qualcuno a sentito le nostre voci di aiuto soprattutto quelle di una ragazza e due bambine.

Redazione

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