Bacoli. Il TAR dà ragione al Comune: revocati 1800 mq di arenile in concessione che torna libero
Spiagge libere e concessioni demaniali: due argomenti caldi che vanno di pari passo, due tematiche che interessano tutta la città sui quali ci sono delle importanti novità su cui è bene fare un pò di chiarezza onde evitare equivoci e fraintendimenti vari.
L’amministrazione comunale di Josi Gerardo Della Ragione, attraverso la delega al demanio affidata all’ex vice-sindaco Marco Di Meo, ha lavorato fin da subito su questi temi per attuare il programma elettorale che prevedeva più spiagge libere ed una maggiore trasparenza e legalità nella gestione del demanio marittimo. Partendo dalla scadenza al 31/12/2015 di tutte le concessioni demaniali, che sono state prorogate per legge dallo Stato italiano per altri cinque anni fino al 31/12/2020, con una Delibera di indirizzo approvata prima in Giunta e poi in Consiglio Comunale il 22/12/2015, l’amministrazione comunale ha dato mandato agli uffici competenti di non prorogare quelle concessioni di spiaggia, un tempo libera, che erano state date in ampliamento ai concessionari a partire dal 2005, anno in cui veniva adottato il Regolamento per la gestione del demanio marittimo del Comune di Bacoli e che prevede che in tutti gli ambiti territoriali vada garantito almeno il 20% di arenile libero.
La delibera di Consiglio Comunale è stata poi impugnata da numerosi concessionari innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (TAR), richiedendo finanche la sospensiva del provvedimento di revoca degli ampliamenti. Ebbene, qual’è la novità: con una serie di ordinanze emanate il 21 luglio 2016, il TAR ha rigettato tutte le richieste di sospensiva che erano state presentate dai lidi e confermando quindi i provvedimenti adottati dal Comune, in attesa poi di pronunciarsi definitivamente nel merito con un procedimento più lungo e per il quale ci vorrà più tempo.
L’aspetto più importante è che le ordinanze di rigetto del TAR non solo danno ragione ai dispositivi adottati dall’amministrazione Della Ragione in merito alla revoca degli ampliamenti delle concessioni, ma ora il Comune di Bacoli potrà rendere esecutive tali delibere liberando 1800 mq di spiaggia che dovranno necessariamente diventare arenile libero.
Nelle motivazioni che dà il Tribunale si evincono un paio di passaggi fondamentali che certificano la bontà dell’azione amministrativa posta in essere specialmente quando il TAR fa riferimento al fatto che ” l’utilizzo pubblico deve considerarsi la regola e la disponibilità privata l’eccezione” e che la ” P.A. gode in argomento di lata discrezionalità sicchè -ad un primo esame- non si ritiene irrazionale nè la scelta di privilegiare la destinazione a spiaggia pubblica nè la delimitazione degli ambiti su cui intervenire” anche in quanto “trattandosi di concessioni “suppletive”- deve ritenersi che la difficoltà enunciata in ricorso ad usufruire al meglio della area concessa senza l’aggiunta è argomento da valutare ma che -allo stato- deve essere ritenuto (giova ribadirlo) recessivo rispetto all’appagamento diretto dell’utilizzo pubblico dell’area demaniale (non sussistendo espressi od insuperabili divieti ad organizzare tutta l’attività imprenditoriale sulla zona concessa)”.
“Le motivazioni date dal TAR rendono giustizia alla nostra attività amministrativa – afferma l’ex Assessore al Demanio Marco Di Meo – che è sempre stata mossa dall’interesse per la collettività, nell’attuazione del programma di governo votato dai cittadini ed in difesa dei beni comuni. Si tratta di una grande vittoria che s’iscrive in un processo più ampio di ripensamento del demanio pubblico, inteso non più come momento di possibile clientela politica ma quale volano di sviluppo per il territorio. Il percorso intrapreso nei pochissimi mesi di amministrazione puntava ad una progressiva restituzione delle spiagge libere ai cittadini di Bacoli, ad un più trasparente e corretto utilizzo del demanio ed alla creazione di nuove opportunità di lavoro. Sul primo versante le delibere che hanno avuto oggi il “via libera” da parte del TAR erano solo un primo passo che, in breve tempo, sarebbe stato seguito dalla approvazione del PUA, il Piano Utilizzo degli Arenili, del quale era partita la redazione, anche in ragione della recentissima sentenza della Corte di giustizia della Unione europea. Il piano di riqualificazione degli arenili pubblici include anche la pulizia periodica delle spiagge al fine di renderle quanto più fruibili possibile, anche nella stagione invernale. Ci dicevano fosse una cosa impossibile ristabilire l’equità e la giustizia ed invece ci stavamo riuscendo. Per quanto riguarda la trasparenza e la legalità nella gestione dei beni pubblici è stata effettuata, all’atto di ogni proroga rilasciata ai sensi della normativa nazionale, una attenta istruttoria volta ad acquisire certificazione antimafia, carichi pendenti e regolarità tributaria nei confronti della Agenzia delle entrate e del Comune per ogni concessionario. Questa operazione ha consentito un notevole recupero per quanto riguarda i tributi locali e quanti non erano in regola con le tasse in quanto l’atto di proroga è stato condizionato alla preventiva regolarizzazione o rateizzazione. Anche sulla messa a reddito delle aree demaniali era partita un’ imponente azione amministrativa che ha visto la messa a bando di sette specchi d’acqua per finalità di noleggio e ormeggio (con la gara che è ancora in corso) e l’approvazione di una delibera che consentisse la riqualificazione dell’immobile dell’ex Lido Aurora, il cui bando era ormai pronto per essere pubblicato. Insomma – conclude Di Meo – molto c’era da fare e tantissimo ancora resta da fare, noi però avevamo imboccato la strada giusta come dimostrano anche queste decisioni del TAR”.