Caserta. Omicidio Mongillo, la tesi del gioco non convince

”Mio figlio non è stato ucciso durante un gioco. Voglio giustizia”. Così la mamma di Marco Mongiello, 20 anni, ammazzato dall’amico di 19 anni, Antonio Zampella, a Caserta, con un colpo di pistola alla testa esploso, come ha raccontato l’omicida ai carabinieri, in una sorta di mix di gioco e spavalderia, durante una sorta di roulette russa.

Maria sottolinea di non credere assolutamente alla versione dei fatti che è stata fornita. ”Lui – dice a Il Mattino – non avrebbe mai partecipato ad un gioco così assurdo, non avrebbe rischiato la vita alla roulette russa. Lui lavorava da quando aveva tredici anni, amava la vita. Chi lo ha ucciso deve pagare”. ”Mio figlio – sottolinea a La Repubblica – è stato ammazzato volontariamente. Voglio giustizia. Ci costituiremo parte civile al processo. Lo devo a mio figlio che era un bravo ragazzo”.

Redazione

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