Il cast di Braccialetti Rossi incontra i piccoli pazienti del Ruggi di Salerno
Regalare attimi di gioia e serenità ai pazienti dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, è questo l’obiettivo dell’iniziativa di domani, domenica 24 luglio (ore 10.30). Grazie ad Aura, l’espressione sociale del Giffoni Experience, durante l’ultima giornata di Festival i piccoli pazienti del reparto di Pediatria del nosocomio salernitano avranno la possibilità di incontrare il cast di Braccialetti Rossi, serie televisiva italiana, ormai alla sua terza stagione, trasmessa su Rai1 e Rai HD. Alla mattinata parteciperanno il direttore medico di presidio Angelo Gerbasio e la presidente di Aura, Alfonsina Novellino. La fiction, scelta apposta per la sua tematica dura ma affrontata con la leggerezza insita nel mondo adolescenziale, segue le vicende di alcuni ragazzi – Leo, Vale, Cris, Davide, Toni e Rocco – che in ospedale fanno amicizia, si innamorano, ridono e soffrono insieme.
“Non potevamo dimenticare il nostro territorio – ha commentato Alfonsina Novellino – dopo l’appuntamento inaugurale con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, arricchito anche dalla presenza del grande Lino Banfi, ci è sembrato doveroso offrire un’occasione di svago altrettanto importante ai piccoli pazienti salernitani”.
Un modo per portare un pezzetto del Festival fuori dalle mura della Cittadella, coinvolgendo anche chi non può vivere l’esperienza della rassegna cinematografica perché costretto in un letto di ospedale. Gli interpreti della fiction si confronteranno con i giovani pazienti, trascorrendo alcune ore con loro, un’occasione di dialogo ed avvicinamento reciproco che regalerà un momento prezioso ai giovani ricoverati e alle loro famiglie.
“Siamo sicuri che i nostri pazienti non dimenticheranno questa giornata – ha aggiunto il direttore di presidio Angelo Gerbasio – è importante che un Festival come quello di Giffoni riesca ad entrare anche nelle corsie d’ospedale, specialmente quando si tratta di pediatria. Grazie ad Aura, per qualche ora, riusciremo a distrarre i bambini dalla routine di cure a cui sono sottoposti, donandogli un po’ di serenità”.