Embargo Russia blocca nuovo mercato per agroalimentare campano
“Il prolungamento della chiusura delle frontiere russe ha fatto saltare sul nascere un nuovo e interessante mercato per i prodotti agroalimentari della Campania”. E’ l’amaro commento di Gennarino Masiello, presidente della Coldiretti regionale e vicepresidente nazionale, al ritorno dalla manifestazione di Verona che ha portato ieri in piazza migliaia di agricoltori. La manifestazione ha avuto al centro dell’attenzione un fenomeno che colpisce tutto il made in Italy. Le misure frontaliere di Putin hanno azzerato completamente le esportazioni dei prodotti agroalimentari più rappresentativi.
“Le turbolenze europee dopo la Brexit – spiega Masiello – e la guerra commerciale con la Russia scaricano sui territori conseguenze pesanti in termini di prospettiva. Per la Campania in particolare si tratta di una mannaia che cade su un nuovo mercato pronto a partire. Le nostre aziende agricole avevano lavorato per costruire rapporti con buyer sul mercato russo, sfruttando anche le opportunità e gli investimenti delle Istituzioni pubbliche. Anche se la lista di contromisure della Russia riguarda l’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne, salumi e pesce provenienti dai Paesi Ue, le conseguenze toccano tutti i prodotti. La ragione è legata ai canali commerciali che tendono a fare massa critica. In alcuni casi il taglio delle relazioni è stato radicale. Come per la mozzarella di bufala, che i russi hanno imparato ad apprezzare nei loro viaggi turistici nella nostra regione. Lo sbarco sul mercato era già in fase avanzata, ma le controsanzioni lo hanno stroncato di netto. I canali di vendita di altri prodotti chiave come vino e olio hanno subito la stessa sorte. Coldiretti auspica che le sanzioni vengano rimosse al più presto possibile. Più tempo passa, più sarà complicato ricostruire relazioni e rapporti adesso interrotti. La nostra preoccupazione è che l’indiscutibile appeal dei prodotti agroalimentari campani possa innescare pericolosi meccanismi speculativi, facendo arrivare sugli scaffali russi prodotti contraffatti”.