(FOTO) La Storia di Aversa. Rinvenuta una barca sotto la chiesa di San Lorenzo

La Città di Aversa ci sorprende ogni giorno, la storia ci racconta di un passato glorioso tutto ancora da riscrivere.

Soltanto osservando il centro storico e scrutando quelle pietre che fiere hanno resistito al soffio del tempo è possibile carpire quel vetusto alone di mistero, che insegna ad apprezzare le orme di un vissuto millenario.

Tra i numerosi siti religiosi cittadini, è doverso ricordare ”L’Abbazia di S.Lorenzo”, che sorgeva in una località di grande interesse: ”Ad Septimum”, cioè al settimo miglio della Città di Capua, sull’antico percorso della Via Consolare Campana.

Il complesso, che nei periodi di maggiore splendore raggiunse un’enorme importanza al pari della memorabile Abbazia dI Montecassino, appariva fino a pochi decenni fa in una posizione di splendido isolamento, infatti, era situato originariamente come il Complesso Benedettino di San Biagio, al di fuori delle mura cittadine, assicurando la solitudine propria della regola benedettina. Nei secoli, l’abbazia,  ottene il controllo giurisdizionale delle terre poste in prossimità del Lago di Patria.

Verso la fine del XVIII secolo, cominciò il periodo di definitiva decadenza del complesso: secondo il Parente, infatti, nel 1796 l’Abate di S. Lorenzo entrò in conflitto con la Curia Vescovile  di Aversa per il suddetto controllo giurisdizionale del Lago di Patria, e tale scontro, indebolì molto l’abbazia, ma la definitiva soppressione dell’ordine religioso avvene nel 1807.

A partire da questa data, il complesso divenne prima sede del regio collegio per nobili fanciulle, poi Orfanotrofio Militare dipendente dalla pro­vincia di Terra di lavoro; Istituto artistico, Scuola di Avviamento professionale al Lavoro “S. Lorenzo ” e Istituto tecnico Industriale “Osvaldo Conti”.  Attualmente gran parte della struttura è in uso alla Secon­da Università di Napoli ed è sede della Facoltà di Architettura.

L’intero sito, restò chiuso e alla mercè di ladri e saccheggiatori per oltre cento anni, finchè non fu interessato dalla campagna di scavi condotta a partire dal 1986 dalla Soprintendenza per i Beni archeologici di Napoli e Caserta, lavori che terminarono nel 1995. Negli ultimi anni, sotto l’abside dell’altare principale, è stata rinvenuta nelle enormi cavità sotteranee della chiesa, una barca di fattura ottocentesca.

Si dirà, cosa ci fa una barca sotto una Chiesa? Ebbene, due sono le ipotesi. Molti, suppongono che i monaci benedettini utilizzassero tale imbarcazione per pescare nelle acque del Lago di Patria a cui erano legati giurisdizionalmente, altri, ritengono che le acque fluissero proprio al di sotto della chiesa.

Fino all’Ottocento, infatti, in prossimità dell’abbazia, defluiva un fiumiciattolo, che non era nient’altro che una porzione del fiume Clanio.

Una ipotesi quest’ultima, molto attendibile, confermataci da qualche anziano, che ci ha raccontato delle leggendarie ”varchiate” tra i cunicoli sotterranei di cui Aversa sarebbe piena. Con questo sistema, i chierici, potevano spostarsi comodamente attraverso il sottosuolo fino al Monastero di Casaluce.

Con i decenni, l’acqua si sarebbe prosciugata e la barca sarebbe rimasta impatanata sul suolo fino al ritrovamento.

di Luigi Cipullo

Redazione

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