Giffoni16. Nicholas Hoult: “Vorrei lavorare con un regista italiano”

Il pubblico lo conosce per le sue trasformazioni al cinema e in tv, dal mutante Bestia della saga degli X-Men allo zombie di Warm Bodies fino al ribelle della serie Skins, ma Nicholas Hoult ha tolto ogni maschera nell’incontrare i giovani giurati del Giffoni Film Festival, raccontandosi ai ragazzi con trasparenza e spontaneità. Affascinato dai grandi registi italiani del passato, spera di girare presto con uno dei nostri cineasti contemporanei. “Conosco e amo La dolce vita di Federico Fellini – dice – e ammiro la carriera di Sergio Leone, che ha creato pietre miliari del genere western con una squisita maestria. Su quelli attuali sono meno preparato, ma se mi fate una lista so chi tenere d’occhio in futuro”.

Pacato, gentile e poliedrico, ha conquistato il pubblico dai tempi di About a boy accanto a Hugh Grant e ora sta per tornare al cinema con due nuovi film: Equals, dal 4 agosto per Adler, e Autobahn, da fine settembre per M2Pictures. Nel primo affianca Kristen Stewart, che definisce “sveglia, preparata e talentuosa”, in un mondo senza emozioni: “Sul set – ricorda – mi sono trovato a fare l’opposto di quello che viene chiesto di solito ad un attore e così invece di esternare i sentimenti dovevo nasconderli”. Nel secondo è innamorato di Felicity Jones ed è disposto a tutto pur di salvarla.

Il 26enne ha in serbo molti altri progetti a partire da Rebel in the Rye dove presta il volto allo scrittore J.D. Salinger, affiancato dal mentore interpretato da Kevin Spacey. Presto sarà sul set di The death and life of John F. Donovan con Natalie Portman, diretto da Xavier Dolan, di cui si considera “grandissimo fan”.

Quanto alla possibilità, invece, che gli universi Marvel e Fox si fondano per dar vita a una lega di supereroi capace di coalizzare mutanti e vendicatori, si dice entusiasta: “Il progetto mi sembra affascinante e fin da piccolo ho sempre amato gli X-Men, quindi chissà che un giorno non partecipi anch’io a quest’idea affascinante”.

Dopo quasi un ventennio di set, l’artista britannico spiega ai giovani giurati di non aver ricevuto molti suggerimenti tra un ciak e l’altro: “Il mondo dello spettacolo non è un posto dove i colleghi ti danno consigli, quello che serve è l’esempio. E, con un pizzico di intuizione, si può osservare i grandi e imparare da loro”.

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Redazione

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