Italia patria dei malware, è il Paese più infettato d’Europa

L’Italia nei primi sei mesi dell’anno è stato il Paese europeo più infettato dai malware che, nel vecchio Continente, sono cresciuti del 60% da gennaio a oggi. A colpire più spesso sono minacce ormai conosciute, come Conficker e Hummingbad, ma sono in aumento anche le minacce bancarie come il trojan Zeus che arriva dagli Stati Uniti. E’ quanto emerge dall’ultimo report di Check Point.

A giugno, Check Point ha rilevato 2.420 varianti di malware uniche attive, che hanno attaccato le reti aziendali, con un aumento del 61% rispetto a gennaio 2016, e del 21% se si considerano le stime di aprile. La crescita continua delle varianti attive di malware ci ricorda, ancora una volta, l’entità della sfida che le reti aziendali affrontano, e la portata della battaglia dei team di cybersicurezza, incaricati di prevenire gli attacchi alle informazioni più critiche delle aziende.

Conficker è stato il malware più diffuso di giugno, mentre il malware mobile HummingBad è tornato alla ribalta, tra le prime tre minacce informatiche a tutte le piattaforme, in tutto il mondo. Con un’analisi dettagliata, Check Point ha rivelato che nel mondo sono ben 85 milioni i dispositivi infettati da Hummingbad, con un guadagno stimato in 300mila dollari al mese grazie a pubblicità fraudolente per i cybercriminali, dimostrando così l’attenzione sempre maggiore degli hacker verso i dispositivi mobili.

“Il forte aumento di varianti di malware attive contro le reti aziendali nella prima metà del 2016 sottolinea l’aumento dell’aggressività di queste minacce, che le organizzazioni si ritrovano ad affrontare”, ha dichiarato Nathan Schuchami, head of threat prevention di Check Point. “Gli hacker si stanno concentrando sempre più per creare varianti di malware sempre nuove e più sofisticate per derubare le aziende dei propri dati. Le organizzazioni devono poter contare su metodi di advanced threat prevention per le proprie reti, endpoint e dispositivi mobili, per bloccare questi pericoli prima che possano diventarne le vittime”, ha concluso Schuchami.

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Redazione

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