Napoli. Utilizzo cannabis a scopo terapeutico, CR approva all’unanimità

Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto dal vice presidente vicario Tommaso Casillo, ha approvato all’unanimità, con 34 voti favorevoli, la proposta di legge “Disposizioni organizzative per l’erogazione dei farmaci e dei preparati galenici di cannabinoidi per finalità terapeutiche nell’ambito del servizio sanitario regionale e promozione della ricerca e di azioni sperimentali prodromiche alla produzione da parte di soggetti autorizzati”.

“E’ il primo testo che l’Assemblea approva in materia e che allinea il nostro ordinamento a quello di altre regioni della cui esperienza tiene conto – ha detto il presidente della Commissione sanità Raffaele Topo (Pd), che ne è firmatario-,  una legge molto importante anche nell’ottica di riappropriarci della materia sanitaria e di uscire dal commissariamento della sanità”.

“E’ una norma importante a cui tutti hanno dato un contributo e che costituisce un testo condiviso – ha sottolineato il vice presidente del Consiglio regionale Ermanno Russo (Pd)  – , una legge che va incontro alle richieste di pazienti affetti da malattie gravi che auspicano l’erogazione di questi farmaci. Da medico, da consigliere, sostengo che questa è una legge di civiltà”. “Sono d’accordo con il collega Russo sull’importanza di questa legge anche perché il Consiglio si riappropria di una materia importante che riguarda la vita di tanti malati. Purtroppo, però, devo constatare che su un argomento di questo genere non ci sia la maggioranza presente in Aula – ha sottolineato Luciano Passariello (FdI).  “Ho fortemente sostenuto questa proposta di legge perché è di interesse collettivo ed è richiesta da associazioni di malati e di medici e che troppo spesso incontra un pregiudizio perché si associa alla legalizzazione della cannabis, per la quale sono favorevole” – ha detto il capogruppo di Campania Libera Francesco Emilio Borrelli -.

“Abbiamo cercato di offrire un contributo al miglioramento del testo recependo osservazioni da parte degli esperti di categoria e mettendo ordine in quanto previsto per la somministrazione dei farmaci   – ha evidenziato Vincenzo Viglione (M5S) -; non ci convince del tutto la distribuzione dei ruoli per quanto riguarda le prescrizioni, ma questo provvedimento può segnare un punto di svolta nella politica sanitaria”. “Come M5S ci siamo confrontati con le associazioni degli ammalati per rendere più accessibile questi farmaci in modo agevole e ampio. L’auspicio è che l’intervento della nostra regione non si fermi con questa legge ma vada oltre approfondendo anche ad altre patologie l’applicazione della norma, come ha fatto la Regione Puglia”.

“Con questa legge, la Campania apre la strada alla speranza di tante persone affette da malattie gravi e sottrae questa materia all’illegalità e al dominio delle case farmaceutiche – ha aggiunto la consigliera Flora Beneduce (FI) -, nel lavoro di commissione abbiamo potuto contribuire ad arricchire il testo attraverso le proposte delle associazioni. Si apre, dunque, una grande opportunità per la cannabis terapeutica che potrà rappresentare un segmento attivo del comparto agricolo. Un tempo, infatti, essa era considerata ‘oro verde’, particolarmente a Frattamaggiore, che oggi riparte per rilanciare l’uso della canapa nel settore agricolo, tessile, alimentare con l’obiettivo di creare una filiera produttiva”.  “E’ un provvedimento lodevole che ci rende vicini alle persone affette da gravi malattie e, quindi, ai soggetti più deboli” – ha detto Alfonso Longobardi (De Luca Presidente in Rete).

La prima normativa nazionale di riferimento per tali farmaci è stato il Decreto del Ministro della Sanità dell’11 febbraio 1997 fino all’ultimo Decreto del Ministro della Salute del 9 novembre 2015 che ha specificato le funzioni del Ministero della Salute in materia di autorizzazione alla coltivazione delle piante e di determinazione delle quote di fabbricazione della sostanza. Sulla base di tale disposizione, l’uso della cannabis è ammesso come trattamento sintomatico di supporto a quelli standard quando questi ultimi non hanno prodotto gli effetti desiderati nei casi di patologie tra cui sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale, dolore cronico, effetti causati da chemioterapia, radioterapia e terapia per HIV. La proposta di legge prevede la sottoscrizione di accordi con le Università campane per la titolazione dei principi attivi da effettuarsi per ciascuna preparazione magistrale, l’istituzione di un Comitato tecnico scientifico al quale affidare i compiti della conoscenza dei vari impieghi ed effetti della cannabis. Si incentiva, inoltre, la ricerca scientifica alla sperimentazione della cannabis.

Le modifiche al Regolamento regionale 8 febbraio 2013 n. 1 per l’assegnazione e l’utilizzo delle autovetture in attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 settembre 2014 è stato, invece, rinviato in Commissione su proposta del presidente della II Commissione Francesco Picarone (Pd) al fine di consentire ulteriori razionalizzazioni e riduzioni dei costi.

Sul tema presidente della Regione Vincenzo De Luca ha denunciato “una forte strumentalizzazione demagogica e falsa” e si è detto pronto a votare subito il provvedimento.  “Ho appreso di quest’avventura dalle polemiche che voi avete montato. Detto con grande prudenza e rispetto per tutti, pare una grande idiozia. Le auto blu, anche tecnicamente, non esistono, qui abbiamo solo auto grigie, il Presidente della Regione ha una 1600 Volkswagen  la cui aria condizionata non funziona, in leasing, è stata riportata alla concessionaria, quindi per quello che riguarda me, avendo rinunciato ad un Audi 3000, che abbiamo tolto di mezzo, avendo rinunciato alla scorta, che abbiamo tolto di mezzo, rimane orfano con una 1600 essendo l’unico al mondo che si è adeguato alla normativa della spending review che prevede che le macchine debbano essere al di sotto dei 1600 di cilindrata”. “L’Ufficio Legislativo ha recepito una normativa nazionale che suggeriva di mettere ordine e, con l’obiettivo di mettere ordine, non ha concesso niente a nessuno – ha spiegato.  Ha detto semplicemente che i Consiglieri, i sotto Consiglieri, per utilizzare le auto del patrimonio pubblico devono essere autorizzati sulla base di richiesta motivata. Questo è tutto. Dunque, a conferma che la nostra è una linea di assoluto rigore, ribadisco che non stiamo dando le auto blu a nessuno.  Esattamente il contrario, mentre prima si andava a ruota libera, adesso, chiunque dovesse chiedere – per ragioni di servizio – l’utilizzazione di un’auto del parco pubblico, deve fare la richiesta motivata e deve essere autorizzato”.

Redazione

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