Nasconde nel borsello 200 grammi di eroina: arrestato 36enne aversano

E’ stato individuato dalla Polizia di Stato ieri mattina alla stazione ferroviaria appena sceso dal treno delle 8.58 proveniente da Roma; gli agenti, impegnati nei servizi quotidiani di controllo del territorio finalizzati alla prevenzione, tra l’altro, del pendolarismo criminale, lo hanno notato perche l’uomo, che stava per scendere nel sottopassaggio, alla vista degli agenti e dell’unità cinofila, ha cambiato bruscamente direzione, attirando l’attenzione anche del cane Uefa, che si diretto verso di lui, annusando con insistenza il borsello che portava a tracolla.

All’interno, gli agenti hanno trovato un grosso involucro con numerose buste di cellophane avvolte in più strati di carta stagnola, evidentemente proprio per eludere i controlli, contenenti una polvere grigiastra.

L’uomo è stato portato in questura dove è stato identificato: 36 anni di età, campano, proveniente dalla provincia di Caserta, disoccupato – con precedenti per riciclaggio, truffa, contrabbando e favoreggiamento personale – ha dichiarato di aver portato la droga in città su richiesta di un suo conoscente, uno straniero residente a Terni, con contatti anche ad Aversa, nel casertano, che essendo conosciuto dalla Polizia di Stato perché già arrestato in precedenza, non poteva effettuare il trasporto.

La sostanza è stata analizzata ed è risultata essere eroina purissima: oltre 2 etti dai quali sarebbero state ricavate circa 820 dosi per un controvalore di 40.000 euro. L’italiano è stato arrestato e sono in corso indagini serrate per individuare lo straniero che si sarebbe servito di lui come corriere, per rifornire questo canale di approvvigionamento dalla Campania di una sostanza destinata non solo ad alimentare uno stato di tossicodipendenza già grave di per sé, ma anche quei reati satelliti, legati allo spaccio di droga, come furti, scippi e rapine.

L’operazione è da contestualizzare in una strategia a doppio binario, messa in campo dalla Questura di Terni e fortemente voluta dal Questore Belfiore, attuata attraverso lo svolgimento di indagini articolate e complesse, mirate a debellare sodalizi criminali come l’operazione di ieri denominata “Cavallo di Troia”, e l’attività di prevenzione organizzata in modo quotidiano, continuo e costante, per evitare l’arrivo e il radicamento sul territorio di individui che pensano di poter fare impunemente i loro business criminali.

Redazione

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