Nizza. L’attentato fu premeditato: in pericolo di vita 19 feriti

Ancora 19 persone in lotta tra la vita e la morte   dopo il terribile attentato del 14 luglio a Nizza. A riferirlo il procuratore di Parigi Francois Molins. Il procuratore ha inoltre spiegato che gli elementi raccolti dalle indagini permettono di stabilire il carattere “premeditato” dell’attacco. Lo zio dell’attentatore ha riferito all’Ap che suo nipote era stato “radicalizzato” da circa “due settimane” da un reclutatore algerino membro dello Stato islamico a Nizza ma le autorità francesi non confermano. Intanto sulla Promenade des anglais, il luogo della strage, le autorità francesi hanno ricordato le vittime con un minuto di silenzio. Alla cerimonia hanno partecipato 15mila persone.

Fischi e ‘buu’ per il premier francese Manuel Valls all’arrivo sotto il monumento del centenario dove si è tenuta la manifestazione in memoria delle vittime dell’attentato. Molte persone hanno espresso il proprio disappunto rumorosamente: “cambia lavoro, cambia lavori”, hanno urlato in molti. Fisci e contestazioni definiti ‘indegni’ dal primo ministro francese. (guarda qui)

Le indagini
Il killer della strage di Nizza, Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, aveva effettuato dei sopralluoghi sulla Promenade des Anglais nei giorni che precedettero l’attentato, il 12 e 13 luglio. Grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza “è possibile vederlo al volante del camion mentre osserva i luoghi molto attentamente”, dice la radio Europe 1. E poco prima dell’attacco il killer mandò un sms dal suo cellulare, scrivendo: “Invia più armi”. Non solo: il killer inviò al fratello una foto di lui in mezzo alla folla festosa del 14 luglio a Nizza, poco prima di passare all’attacco con il camion della morte. Sembrava “molto contento”, ha spiegato il fratello Jabeur citato dalla tv francese M6, aggiungendo: “Ha detto che era a Nizza con i suoi amici europei per celebrare la festa nazionale”. Sulla foto appare “molto felice e contento, rideva”.

Gli arresti e gli interrogatori – Un uomo e una donna sono stati fermati  mentre è stata rimessa in liberta’ l’ex moglie di Bouhlel, l’attentatore, sottoposta a fermo tra venerdì e sabato. In carcere restano quindi altre sei persone, cinque uomini e una donna.

I sette fermati nel quadro del massacro di Nizza sono in corso trasferimento nel quartier generale dell’antiterrorismo di Levallois-Perret, alle porte di Parigi. A quanto si apprende, il convoglio con a bordo i sospetti – tra cui una coppia di albanesi ed altri individui considerati vicini al killer – ha lasciato intorno alle 22:00 il sud della Francia per raggiungere la capitale, circa 950 km a nord di Nizza.

I feriti – Ci sono ancora 85 persone in ospedale, di cui 29 in rianimazione, tra le quali un bambino, la cui diagnosi resta riservata. Manca solo una vittima da identificare tra le 84 persone uccise.

Chi è l’attentatore – Mohamed Lahouaiej Bouhlel, è un franco-tunisino di 31 anni, noto alla polizia per violenze e uso di armi, in libertà vigilata. Era anche depresso per il divorzio. “E’ un terrorista legato all’Islam radicale”, ha detto il premier Manuel Valls. Secondo fonti tunisine sarebbe un tunisino emigrato con il padre estremista islamico. Ha beffato i servizi di sicurezza della Promenade des Anglais fingendosi un fornitore di gelati.

Il governo francese – “Il terrorismo farà parte per lungo tempo della nostra quotidianità ma vinceremo” ha detto il premier francese Manuel Valls, al Journal du Dimanche. “Bisogna essere chiari: abbiamo cambiato epoca”.

La rivendicazione dell’Isis – “L’autore è uno dei soldati dello Stato islamico. Ha condotto questa operazione in risposta agli appelli a colpire la popolazione degli Stati della coalizione che combatte lo Stato islamico”.

Redazione

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