Qualiano. Presentazione del libro “Io morto per dovere”: la vera storia di Roberto Mancini

Ieri si è svolta nella sala consiliare del comune di Qualiano la presentazione del libro “Io, morto per dovere”, edito da Chiarelettere editore,  scritto da Nello Trocchia e Luca Ferrari con Monika Dobrowolska Mancini, moglie di Roberto Mancini. La vera storia di Roberto Mancini, il poliziotto che ha scoperto la “Terra dei fuochi. Un libro che denuncia la rete di contatti del grande business dello sversamento di rifiuti industriali e tossici nella provincia di Napoli e Caserta con nomi e cognomi in primis di quello che si dice essere stato il dominus Cipriano Chianese.

 ll  discorso, di seguito trascritto tenuto dalla Sig.ra Carmela Liciardiello cittadina Ambientalista racchiude in esso i punti fondamentali di questo libro:

Buonasera e benvenuti.

Per prima cosa voglio ringraziarvi per essere qui presenti – così numerosi a questo evento. Un ringraziamento particolare va a Nello Trocchia – giornalista che stimo molto e non solo per la sua spiccata professionalità – ma principalmente per il suo coraggio per aver affrontato questa battaglia.

Si, perché scrivere di criminalità, di loschi affari, di intrallazzi e vergognosi silenzi. E’ una battaglia che interessa tutti noi. “Io, morto per dovere”, il libro-verità su Roberto Mancini, un uomo e un poliziotto lasciato solo dallo Stato. Un libro che racconta semplicemente la verità, ma che purtroppo, per molto tempo è stata taciuta, nascosta. Dimenticata.

Questo incontro ci consente una profonda riflessione, ci dà l’opportunità di ascoltare e trarre insegnamenti utili per portare avanti le nostre idee… perché è importante chi ci si prenda cura della propria terra, senza girarsi dall’altra parte…

Oggi Roberto non c’è più, ma è grazie a quest’uomo che aveva capito e anticipato tutto, fiutando i nomi e cognomi degli insospettabili, se oggi, nei faldoni del processo in corso compaiono i responsabili o presunti tali del disastro ambientale della Terra dei fuochi che “rimangono altezzosi e si difendono dalle accuse”.

La forza del libro “Io, morto per dovere” è proprio la cronaca, documentata e attenta, di quegli anni attraverso carte giudiziarie e documenti istituzionali. Purtroppo molto spesso, a chi come me combatte contro questo scempio, capita di non riuscire ad avere fiducia negli uomini dello Stato,  perché non ti ascoltano o perché non senti la legge dalla tua parte. A chi indossa la divisa dico di portarla con orgoglio, senza sporcarla mai Come diceva Roberto Mancini: non amalgamarsi è una scelta e resistere è un dovere. 

Carmela Liciardiello

Fabiola D’Orsi

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Redazione

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