Sequestrata area adibita nel recupero e riciclaggio dei rifiuti solidi e biomasse
Nell’ambito di una più ampia attività di monitoraggio su tutta la circoscrizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere, finalizzata al contrasto dei reati in materia ambientale, i finanzieri della Sezione Aerea di Napoli, coordinati dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli, con il supporto di qualificati tecnici dell’Arpac di Caserta, hanno effettuato un controllo, coadiuvati dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise, ad un impianto specializzato nel recupero e riciclaggio dei rifiuti solidi e biomasse insistente su un’area di circa 34.000 mq a margine di una cava nel Comune di San Marco Evangelista.
L’attività ha consentito alla P.G. operante di accertare che due società erano impegnate nello scarico e nella ricezione, con tre autoarticolati condotti dai corrispettivi operai, di rifiuti speciali provenienti da attività di demolizione edifici, contenenti frammenti e sezioni di canne pluviali in fibrocemento presumibilmente contenenti amianto. La stessa tipologia di rifiuti speciali pericolosi è stata rinvenuta anche tra le centinaia di migliaia di me di ghiaia proveniente dall’impianto di tritovagliatura dei rifiuti stessi. La P.G., con l’ausilio dei tecnici ARPAC, ha provveduto immediatamente al campionamento di quanto riscontrato, mettendo in sicurezza l’area e verificando le autorizzazioni in possesso dell’azienda riscontrando in tal modo numerose criticità, in particolare nell’illecita gestione dei fanghi derivanti dalla filtro pressatura delle acque di decantazione dell’impianto di lavaggio della sabbia.
Sono stati dunque sottoposti a sequestro l’intera area di 34.000 mq, centinaia di migliaia di rifiuti speciali pericolosi e non, un impianto di tritovagliatura a più bràcci, una pala meccanica gommata e tre autoarticolati. Le attività di indagine proseguono, sotto la direzione della Procura di Santa Maria Capua Vetere, anche mediante l’utilizzo di droni e sofisticate apparecchiature tecnologiche, talvolta elitrasportate, e seguiteranno con controlli incrociati sul cantiere di produzione dei rifiuti contaminati da amianto, per risalire a tutta la catena di responsabilità e connivenze.