Un sano egoismo tante volte non guasta: il tempo che verrà è solo nostro!

Certamente succede a tutti, o quasi, di chiudere gli occhi e, anche se per pochissimo tempo, tante volte davvero bastano pochi secondi e, cadiamo in un torpore dolce e rilassante. Forse la stanchezza accumulata, lo stress, e altri mille fattori legati a chi, conduce vite abbastanza frenetiche. La mente è sgombra da pensieri, il corpo si rilassa e, sembra quasi non appartenerci, diamo un comando col cervello, e proviamo ad alzare un dito, aprire la mano, anche una palpebra ma, è inutile. Il corpo non risponde, il cervello comanda, insiste, vuole dimostrare che è lui che comanda, niente da fare. Un torpore dolce, inebriante, lo ha avvinto e si è impadronito di un corpo che in sostanza ci chiede solo un attimo di tregua. Le mani, le braccia, la testa, le gambe, sono di legno, e non sentiamo più nulla. Quando tempo è trascorso, tanto tempo forse? No, è passato solo un minuto! Per un solo minuto siamo stati inconsapevoli testimoni di un momento di distacco. La vita che viviamo, la vita che tutti dovremmo amare, la vita che ci da tante gioie, ma anche tanti dolori, tragedie, emozioni di ogni genere, noi, la “svalutiamo” non gli diamo importanza e pensiamo, pensiamo sempre, siamo trascinati in un imbuto lungo, stretto, e senza ritorno. Non siamo abituati a sperare, a lottare, siamo arrendevoli e, lo dimostra l’esistenza che conduciamo e questo almeno, vale per alcuni e non sempre per tutti . Eppure, un solo minuto potrebbe cambiare le cose, potrebbe indurci e rialzarci, e riprenderci anche se, e con non poche difficoltà afferrare le redini del comando.

Il comando della nostra esistenza, un’esistenza unica, rara, da vivere fino in fondo. Un giro di fantasia e, sarebbe bello farlo salendo sopra le lancette dell’ orologio, sessanta secondi, mentre sappiamo bene che, è trascorso soltanto un secondo e poco più. Sommare e tirare la conta si arriva ad un minuto che a pensarci bene, ora fa già parte del passato. Il minuto che verrà, quello che ancora non è stato segnato dalle lancette dell’orologio, forse è quello il momento buono per appropriarsene, gestirlo come desidereremmo davvero fare ma, che tante volte ci viene impedito. Bisogna essere consapevoli, bisogna essere giudiziosi, saggi, e finche si è ancora in tempo, vivere i minuti, i secondi, le ore che verranno convinti che, sta a noi, solo a noi scandire il tempo e, dargli la giusta importanza. Questo spazio che ci tiene sospesi a mezz’aria, questa nebbia che ci offusca la mente, sono solo sintomi passeggeri, sono solo un chiaro messaggio che, il nostro corpo ci invia e che puntualmente non ascoltiamo. Diamogli attenzione, ascoltiamolo prima che sia troppo tardi. La miglior medicina per lenire, curare e ripartire con piglio, è la nostra volontà di reazione, soprattutto la nostra voglia di vivere i minuti prossimi a venire siamo egoisti e lo diciamo a gran voce: sono solo nostri!

di Donato Liotto

Redazione

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