V Edizione del Riardoborgofestival al Castello Medievale

L’Associazione Culturale “TERRA FELIX – musica nei borghi e nei castelli”, organizza il “Riardoborgofestival – 2016” che oramai giunto alla V edizione inaugura domenica 17 luglio alle ore 21.00 nel suggestivo Castello Medievale di Riardo con l’Intermezzo buffo LA DIRINDINA di Domenico Scarlatti.

Avrà a protagonisti il soprano Ilaria Iaquinta nel ruolo di Dirindina, il contraltista Angelo Bonazzoli nel ruolo di Liscione ed il baritono Rosario Natale nel ruolo di Don Carissimo. Sul podio dell’orchestra “La Real Cappella di Napoli” il maestro Ivano Caiazza che ha i natali proprio nella ridente cittadina, la regia è di Filippo Zigante, le scene e i costumi sono a cura di Giuseppe Zarbo. Domenico Scarlatti figlio del grande Alessandro che fu anche il suo insegnante, è sicuramente uno tra i più noti compositori della scuola napoletana del ‘700. E’ stato anche un virtuoso del clavicembalo, e i lavori scritti per questo strumento sono ancora oggi tra i capisaldi della letteratura pianistica. Si è dedicato anche all’opera, e la “Dirindina” è considerata uno dei suoi capolavori. La vicenda, esilissima, è un pretesto per descrivere l’ambiente musicale del primo settecento: Don Carissimo, maestro di cappella sciocco, pedante e bacchettone; la sua allieva Dirindina, giovane cantante tanto ambiziosa quanto mediocre; Liscione, “evirato cantore”, abile e spregiudicato. In questo senso la Dirindina precorre il fortunato filone della satira sul mondo teatrale: sono successivi lavori come “Il teatro alla moda” (1720) di Benedetto Marcello, “L’impresario delle Canarie” di Metastasio e “L’impresario della Smirne” di Goldoni. La trama: Don Carissimo sta impartendo una lezione di canto all’allieva Dirindina, giovane e graziosa, ma musicalmente poco dotata; il maestro mostra la sua gelosia per il castrato Liscione, cui la ragazza dedica un’attenzione equivoca. Proprio in quel momento giunge quest’ultimo, avvisando Dirindina che al teatro di Milano chiedono la sua partecipazione per sostenere una parte molto ben retribuita. Don Carissimo vorrebbe accompagnare la ragazza, ma ne riceve un secco rifiuto; tenta anche di proseguire la lezione, ma poiché Dirindina e Liscione persistono nell’ignorarlo, minaccia di riferire tutto alla madre della ragazza, Dirindona. Nella seconda parte Liscione, rimasto solo con Dirindina, le elargisce consigli su come comportarsi a Milano, al fine di compensare le sue mancanze tecniche con la bellezza e la furbizia. Dopo le rassicurazioni Liscione convince Dirindina a provare una scena tragica, la parte di Didone che viene abbandonata da Enea pur aspettando un figlio da lui. Sopraggiunge intanto Don Carissimo: non si accorge che si tratta di una recita ma prende invece sul serio i riferimenti al matrimonio e al bambino pensando che l’evento stia succedendo realmente a Liscione e Dirindina. Don Carissimo esce allo scoperto, suggerendo a Dirindina di sposare Liscione provocando così le risate dei due. Il cartellone si completa con il recital del duo Fabrizio Falasca (violino) e Giacomo Serra (pianoforte) il 31 luglio ed il concerto dal titolo “Splendori del ‘700 napoletano” con l’orchestra da camera “La Real Cappella di Napoli” diretta da Ivano Caiazza il 7 settembre. Saranno previsti degli “extra” fino alla fine dell’anno. L’entrata agli eventi è libera fino ad esaurimento posti.

Redazione

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