(VIDEO) Giugliano. Processo Resit: rinviata a venerdi la sentenza

Presso l’aula Adelmo Colabona, numero 116, dinanzi alla V sezione della Corte di Assise del Tribunale di Napoli, si sta tenendo l’ultima delle udienze del lunghissimo processo Alfani Remo + altri che ha come oggetto l’inquinamento del territorio giuglianese e limitrofi, che vede come imputato principale l’avvocato Cipriano Chianese fino al 2003 proprietario e gestore della discarica Resit di Giugliano.

L’avv. Martino, del collegio difensivo di Chianese, con un’energica arringa non ha risparmiato bacchettate ai PM insistendo sul fatto che la consulenza disposta dal Tribunale ha categoricamente smentito il disastro ambientale  citato nella consulenza Balestri che ha disposta all’epoca dalla Procura. Lo stesso avvocato sottolinea che sono stati violati tutti i termi della “legge Pinto” ovvero sulla durata del processo. Per Martino,  «Chianese non è colluso ma vittima e pagò alla camorra 800 milioni di tangente e subi anche due bombe di intimidazione».

Un processo, iniziato nel 2010, durato circa 10 anni con circa 180 udienze. In un’aula affollata di giornalisti, italiani e stranieri, si sono discusse le ultime repliche. Ad assistere consiglieri regionali ed anche un folto gruppo di attivisti come Lucia De Cicco, la famosa passionaria di Giuliano, e il marito che durante il dibattito sono stati fatti accomodare nella sala superiore dal Presidente poi fatti rientrare in aula.

Inoltre gli imputati hanno negato il consenso a farsi riprendere dalle telecamere delle principali tv italiane. Chi già oggi aspettava la sentenza rimarrà deluso in quanto c’è stato un rinvio a venerdì mattina poiché, visti che le repliche delle parti sono oltre una decina, il Presidente ha convenuto scegliere giorno 15 luglio la lettura del dispositivo.

Redazione

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