(VIDEO) Napoli. Fondi Camera di Commercio ‘distratti’, tre arresti

Nella mattinata odierna, in esecuzione di una ordinanza impositiva degli arresti domiciliari e di un decreto di sequestro preventivo per equivalente per € 1.200.000,00 complessivi, il Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli ha tratto in arresto tre persone (Longobardi Vincenzo, Longobardi Paolo, Ottaviano Raffaele) ed eseguito sequestri nei confronti di questi ultimi e di altri quattro indagati. I provvedimenti, emessi dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli -Sezione reati contro la Pubblica amministrazione, fanno riferimento ad una serie di illeciti in danno della Camera di Commercio di Napoli, perpetrati nell’ambito delle procedure di erogazione dei cospicui finanziamenti pubblici che l’Ente in questione assegna a beneficio di numerose associazioni di categoria, per lo svolgimento di attività progettuali ed eventi di promozione della realtà socio-economica partenopea.

In particolare, gli indagati -legati all’associazione datoriale UNIMPRESA ed in Longobardi Paolo altresì nella qualità di componente della Giunta della camera di Commercio di Napoli- hanno illecitamente beneficiato di erogazioni pubbliche destinate dalla Camera di Commercio di Napoli alla tutela dei mercati e dei consumatori nonché alla promozione dell’impresa e dell’artigianato, dirottandole fraudolentemente a vantaggio proprio o di società direttamente riconducibili ai medesimi, mediante la presentazione, agli organismi camerali preposti ai controlli, di documentazione falsa, attestante spese apparentemente inerenti all’esecuzione di oltre 60 progetti di pubblico interesse in realtà mai svolti (tra cui: “La legalità come investimento nella promozione dello sviluppo territoriale”, “La tutela alimentare”, “Zeppola di San Giuseppe – riconoscimento di prodotto tipico napoletano”, “Il settore vitivinicolo negli Stati Uniti d’America”, “Codice per la legalità delle piccole e medie imprese”, “I costi dell’illegalità e la lotta alla criminalità organizzata”, “Ecosostenibilità nelle costruzioni” e numerosi altri).

Più nel dettaglio, a dimostrazione della natura assolutamente fittizia dei progetti, costruiti solo cartolarmente, sono state falsificate le firme sulle ricevute di pagamento per prestazioni o collaborazioni rese dal terzi, sono state emesse fatture per operazioni inesistenti, sono stati redatti rendiconti non veritieri, è stato dichiarato fittiziamente di aver aperto sportelli informativi presso alcuni Comuni, sono stati presentati piani finanziari identici per più progetti, sono stati chiesti contributi per pubblicazioni in realtà già realizzate o per nuove edizioni mai pubblicate, sono stati allegati ai rendiconti assegni utilizzati per l’acquisto di beni o servizi che nulla avevano a che fare con il progetto finanziato.

E’ stata riscontrata, inoltre, l’assoluta assenza dei controlli svolti dalle competenti strutture o, addirittura, la consapevole complicità di alcuni infedeli dipendenti camerali. Agli indagati viene contestato il reato di associazione per delinquere nonché plurimi episodi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

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Redazione

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