Il caso del video di Ventimiglia. Intimidazioni ad un giornalista e insulti ai migranti
Insulti dei poliziotti ai migranti sugli scogli, il video di Ventimiglia diventa un caso
«Deficienti, andate di là». «Bastardi, andate a fare in culo». «Via da lì. Veloce, quickly. Vaff…, vieni su. Pezzi di m…». Con queste parole un uomo, probabilmente un funzionario in borghese delle forze dell’ordine, ha apostrofato ieri alcuni migranti sugli scogli dei Bazi Rossi a Ventimiglia. Una scena ripresa dalle telecamere di un freelance, Stefano Bertolino, e pubblicata su fanpage.it.
La scena
«Vieni qua! Qui comando io e non te. Qui siamo a casa mia», urla un altro agente. Un migrante cammina e si avvicina al muretto della strada, quella da dove arrivano le urla. Il poliziotto è agitato. Sta per afferrare il manganello, forse solo per spaventare. «Vieni qua!». L’agente in borghese si accorge delle telecamera e si rivolge al freelance. Mette una mano a coprire la telecamera. «Per favore, te ne puoi andare», dice. Poi arrivano i rinforzi: un carabiniere allontana il video-maker. «Questa è un’operazione di polizia». Lo spinge via, usando anche lo scudo anti-sommossa. Un’altra voce: «Un pubblico ufficiale gli ha detto di andarsene. Se ne vada». Il video si chiude. Le polemiche no.
Tensione al confine
Queste immagini stanno diventando un caso in questi giorni di tensioni a Ventimiglia. I migranti vorrebbero sconfinare in Costa Azzurra. In trecento da venerdì protestano per chiedere l’apertura della frontiera. Qualcuno ci ha provato a nuoto. Ma la polizia francese appena li individua poi li respinge in Italia, primo Paese di approdo.