Corre nudo per Padova ​gridando “Allahu Akbar!”: tunisino espulso


Lo ha fatto ben due volte nel giro di pochi giorni. Terrorizzava i turisti, che si trovano in Prato della Valle, urlando “Allahu Akbar!” e correndo nudo come un matto.

Ieri, però, il tunisino Bargaoui Marouene (22 anni) è stato espulso dalla questura di Padova.

Il primo episodio risale alla sera dello scorso primo luglio, poco prima di mezzanotte, quando, in stato di alterazione psicofisica, si era messo a correre senza vestiti in mezzo alla gente a passeggio nella piazza. In quell’occasione, alcuni passanti preoccupati avevano allertato il 113 e subito dopo una pattuglia della polizia, intervenuta sul posto, aveva tentato di calmarlo per accompagnarlo in questura, ma il giovane era riuscito a divincolarsi fuggendo verso la basilica di Santa Giustina. Con l’aiuto di altre due pattuglie, giunte in appoggio, il tunisino è stato rincorso e bloccato, nonostante per fuggire avesse colpito con uno schiaffo un agente e morso alla mano un altro poliziotto. L’immigrato è, quindi, stato denunciato in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale e atti osceni in luogo pubblico e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale civile dal 118, dove è stato ricoverato in psichiatria.

Dopo due settimane, lo scorso 15 luglio alle 10.30, nuovamente, il tunisino ha ripetuto la scena, correndo nudo per la principale piazza della città patavina e urlando frasi in arabo tra cui “Allahu Akbar!” sotto gli occhi esterrefatti dei passanti tra cui la nota attrice Claudia Cardinale, in quei giorni a Padova per le riprese del suo ultimo film. Allertata la polizia, dopo averlo rincorso per Prato della Valle, sempre con difficoltà, gli agenti sono riusciti a bloccarlo e ammanettarlo. Sbarcato a Lampedusa nel 2011, Bargaoui Marouene è entrato e uscito dal carcere più volte. In più di un’occasione è stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. E ancora: è plurindagato per reati contro la persona commessi anche durante la detenzione. Nel 2013, poi, l’Ufficio Immigrazione di Padova ha rigettato l’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di pericolosità sociale notificandogli il decreto mentre era ancora in prigione. Ieri è stato espulso.

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Redazione

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