Estate 2016. Caldo torrido, chi resta in città “scappa” nei centri commerciali

Fa caldo questa estate vero? Nu caure, (caldo) che pure le lucertole, solitamente abituate a prendere il sole, hanno detto : Ma, a chi vulite fa murì? Difatti, si sono chiuse nelle loro tane e, da animali a sangue freddo si sono adattate mutando il loro organismo, ora sono diventate a sangue caldo e, questo, per evitare di arrostirsi sotto un sole cocente. Noi umani invece, come ci siamo adattati, come c’è la stiamo cavando e, soprattutto, come abbiamo fatto “fesso”a Caronte? Semplice, la stragrande maggioranza di noi, quelli che sono restati in città è scappata nei centri commerciali per trovare un poco di refrigerio. Anche li, miriadi di persone, nisciune accattava (comprava) niente, si andava annanze e arrete, (avanti e indietro) per il centro commerciale, si guardavano le vetrine, poi ci si fermava e, con aria soddisfatta tanti esclamavamo: ‘E chi se move (muove) a ccà, chi esce fore? (fuori)’. Molti si erano pure organizzati, tant’è che, entravano muniti di brandine e lettini da spiaggia per trascorrerci le notti, facendo attenzione ai guardiani.

Scherziamo ovvio ma, ci piace pensare che, davvero qualcuno lo ha fatto. A stare a casa, con questo caldo sul letto poi, per chi non ha l’aria climatizzata, diviene un vero atto di coraggio! Ci si stende sul letto e, la notte, il materasso è zuppo di acqua e, non è altro che sudore che cola. Quante famiglie e coppie hanno litigato a causa di questa cosa, davvero tante e mo, nu mumente che vi spiego: la moglie in piena notte, da un caucio (calcio) ben assetato sui “zebedei” al marito ed esclama ma, è più corretto dire che, allucca (grida) comme na pazza scatenate : Ne zuzzuse, (sporco, animale, uomo senza vergogna e, potrei continuare ma, si è capito!) ma che è fatte..è pisciate rint’è o liette?! Insomma, oltre al dolore ai zebedei, anche umiliazioni gratuite, ma è lo stress dovuto al caldo indicibile che ci fa sclerare. Pure io, mi sono “adattato” e come tanti d’altronde, durante questa roventissima estate del 2016, sono entrato in uno di questi centri, e mentre mi godevo la frescura, guardavo i negozi e le vetrine, non ho potuto fare a meno di notare un negozio di bigiotteria di una notissima e famosissima marca, specializzato nella vendita di bracciali, collanine etc. Indicibile quello che ho visto davanti a questo negozio: popolazioni di giovani, famiglie intere dentro e fuori. Ultra novantenni accompagnati dai genitori, si, pure loro erano li in fila! Era stracolmo, ma qui, la cosa era diversa, questa gente faceva la fila per entrare nel negozio e, addirittura, c’era pure la macchinetta con i numeretti di prenotazione, simile e uguale a quella che troviamo nelle banche e negli uffici postali.

Nel negozio, solo due addetti che spicciavano la clientela. Direte ora : Ma mò che ci vuoi dire? Semplicemente, permettetemi di fare una riflessione: Dicono che c’è la crisi che, non si riesce ad arrivare a fine mese con gli stipendi, per chi ha lo stipendio, eppure, in quel negozio, persone di ogni genere, spendevano come ossessi, acquistavano oggetti in argento e, anche in oro, senza badare al conto da pagare. La cosa bella che, litigavano pure per non perdere il posto e alcuni dicevano : Signò, che facite, passate annanze, facite a furba? Da precisare che, la signora in questione aveva prenotato il numero e il “posto” la mattina alle sei e, nel frattempo, erano le 19,00 di sera, si era fatta le “sue cose,” si era presentata giusto in tempo per la chiamata del suo numeretto. Pertanto, chi era davanti, in fila, non poteva saperlo. Massima organizzazione per chi prenotava all’alba, avevano piazzato “na talpa” nel negozio, cioè, aveva dato 100 euro a uno che si era piazzato li, e la teneva aggiornata tramite Facebook o watsapp! Insomma, esagerazioni penserete ora, certo ma, se vi trovate a passare davanti a questo noto negozio e, non faccio nomi per ovvi motivi, visto che non ha bisogno di pubblicità, voglio augurarmi che mi darete ragione. Sempre che, pure voi, avendo capito di quale negozio si parla, a sto punto, incuriositi, magari non finite manco di leggere che già siete li, davanti a questo negozio a fare la fila. Intanto, fa caure e si schiatta, uscire dal centro commerciale manco a pensarci. Estate 2016 si muore dal caldo e ancora addà fernnì! Alla prossima.

di Donato Liotto

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