La Storia di Aversa. Leggenda o realtà? La gallina dalle uova d’oro

Un appassionante viaggio tra i più avvincenti episodi, tra gli enigmi e le leggende che ruotano intorno alla Città di Aversa e si legano inevitabilmente alla sua storia millenaria. E’ ciò che ci si propone di raccontare attraverso queste poche righe. L’aneddoto trattato, cade in tempi abbastanza recenti. E’ in atto il secondo conflitto bellico, il fascismo regna incontrollato, in quel tempo Aversa era governata dall’allora Podestà Luigi Andreozzi. Si dice che, i fasti del fascismo, in quel momento rendessero molto, tanto che il suddetto Podestà all’interno del suo studio custodisse in una teca di vetro una statua di rara bellezza, interamente d’oro massiccio. La scultura sembrava raffigurare una gallina con delle uova d’oro tutte intorno. Probabilmente, il volatile voleva invece rappresentare non una gallina, bensì il ”basilisco” (simbolo della Città di Aversa, rappresentato nella mitologia con il corpo e la testa di gallo, con grandi ali e zampe d’aquila, collo e coda di serpente) con la sua figliolanza.

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Mito o leggenda? Non possiamo saperlo. Il palazzo del Podestà insiste ancora in Via Roma (dov’è situato il negozio Benetton), sappiamo che al suo interno vi era/è un bellissimo presepe ottocentesco di scuola napoletana, avvistato fino agli anni Settanta e una cappella privata. Al primo piano, dove sono visibili alcuni affreschi, un tempo era collocata una tavola lunga quanto tutta la balconata, che serviva ad accogliere gli illustri commensali durante le importanti cerimonie. Tutt’intorno, numerosi erano gli arazzi, le argenterie e i lampadari riccamente decorati (qualcuno è sopravvissuto, vedi foto).

Luigi Andreozzi, nacque a Napoli il 20 settembre del 1891. Napoletano di nascita, ma aversano di adozione, fu un personaggio alquanto discusso per il periodo storico in cui visse, seppe però contraddistinguersi per la sua immensa umanità. Da giovane prese parte alla prima guerra mondiale come bersagliere, divenne poi capitano, ottenendo ben tre medaglie d’argento al valor militare. Conobbe durante gli anni della guerra personaggi di spicco quali: Badoglio, Cadorna, Diaz, Toti e lo stesso Mussolini che, allora, era un semplice caporale. Aderì in seguito al fascismo e divenne Podestà di Aversa nel 1924, ricoprì questa carica per sei anni, fino a quando si racconta che per il suo comportamento non ligio ai dettami del Duce, fu spogliato da questa carica per poi divenire semplice cittadino.

In seguito sarà Podestà di Aversa Felice Tango che governerà fino al 1939. Caduto il fascismo, il 25 Luglio del 1943, gli aversani si ricorderanno dell’Andreozzi facendolo nominare Commisario Prefettizio. Il Cav. Luigi Andreozzi prese di nuovo le redini della nostra città, in un momento assai precario (con i tedeschi in casa che la facevano da padrone) e si dette da fare per proteggere gli aversani e salvarli dal reclutamento forzato. Ricoprirà successivamente la carica di Sindaco di Aversa, correva l’anno 1944.

Ritornato alla guida della città, si impegnò moltissimo per migliorarla. Purtroppo rimase in carica per poco tempo subendo la cattiva sorte degli eventi. Nel 1945, infatti, il suo posto fu preso da A. Manna. Conclusa l’esperienza politica, il Cav. Andreozzi  continuerà ad essere stimato da tutti fino al giorno della sua morte che avverrà nel novembre del 1973.

Luigi Cipullo

Redazione

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