Monnezza a Roma, Raggi avverte: ‘Il rischio sanitario è dietro l’angolo’
Ansa. E’ iniziata in Aula Giulio Cesare la seduta straordinaria sui rifiuti, richiesta dalle opposizioni. In assemblea capitolina sono presenti, oltre ai consiglieri, alcuni assessori della giunta Raggi, come Paola Muraro (Ambiente), Linda Meleo (Trasporti) e Laura Baldassarre (Sociale). La seduta si è aperta con un lungo applauso quando è entrata in Aula la sindaca Virginia Raggi.
La seduta straordinaria – “Sono molto contenta che si accendano riflettori” su Ama. Così la sindaca Virginia Raggi in Assemblea Capitolina riunita per il consiglio straordinario sui rifiuti. “Siamo ancora in attesa del consiglio straordinario su Mafia Capitale”, ha aggiunto rivolta ai consiglieri di opposizione presenti anche nella scorsa consiliatura. “Da settembre-ottobre inizieremo noi a convocare consigli straordinari su Atac, Risorse per Roma…Vi raccontiamo cosa avviene a Roma dal 1964 sulla gestione del ciclo dei rifiuti”. Fatta eccezione per la stagione di Alemanno “il centro sinistra ha governato Roma – ha aggiunto Raggi -. E in questi 40 anni la gestione dei rifiuti è stata affidata a Manlio Cerroni, la sua fortuna è tale che Cerroni è stato chiamato l’ottavo Re di Roma”.
“Noi chiuderemo il ciclo, voi non lo avete fatto per anni, noi lo faremo“, ha affermato Raggi, che parlando di attività passate dell’Ama, la municipalizzata dei rifiuti della Capitale, ha annunciato: “Chiederemo approfondimenti ad Anac”. Tra le altre cose Raggi ha puntato i riflettori sull’iter degli eco-distretti. “Mi sembra che la città sia molto più pulita e i romani lo vedono“, ha sottolineato.
“Ama con la gestione Filippi e Fortini ha continuato a conferire nell’impianto tritovagliatore di Cerroni fino a febbraio di quest’anno. La domanda è: perché fino a pochi mesi fa il tritovagliatore è stato tranquillamente utilizzato e solo a febbraio di quest’anno” non più? “Forse quando si iniziava a capire che il M5S avrebbe potuto tentare la scalata al campidoglio si è optato per non usarlo più, senza però prevedere soluzioni alternative e percorribili sin da giugno, quando notoriamente viene registrato un picco di rifiuti a Roma? Bah”.
“I romani sanno bene chi ha ridotto la città in questo modo e ci sono vicini nel cambiamento. Il rispetto è e deve rimanere alla base del confronto politico e democratico”. “A noi non spaventa la campagna diffamatoria di certa stampa, d’altronde eravamo preparati già dalla campagna elettorale a certi giochi. Un vero ringraziamento, invece, va agli operatori Ama che da quando ci siamo insediati ci sono stati vicini”, ha spiegato la Raggi.
“Non si può eccepire che non sia competente, forse è diventata troppo scomoda?“. Così la sindaca rispondendo all’interrogazione della capogruppo del Pd Michela Di Biase.
“I compensi (di Paola Muraro nei suoi incarichi svolti per Ama) ammontano a circa 1,1 milione di euro lordi, comprensivi di Iva e spese per lo svolgimento dell’incarico tecnico nell’arco di 12 anni. Tale somma comprende anche il compenso per il lodo arbitrale contro Cerroni in qualità di consulente di parte. In epoca Marino si è proceduto ad un aumento del compenso professionale passando dagli 82 mila lordi a 107 mila euro lordi e nel 2015, sempre sotto Marino, a 115 mila euro lordi. Ringrazi il suo precedente sindaco, non noi. Inoltre rappresento che lo stipendio di un dirigente è molto più alto. Da verifiche fatte su altri consulenti Ama l’importo corrisposto alla Muraro in 12 anni rientra tra quelli di un normale mercato professionale. Scandaloso è invece che altri consulenti Ama abbiano percepito compensi ben più onerosi e, fatto salvo il M5S, nessuno ha pensato di sollevare il caso”. Così la sindaca di Roma Virginia Raggi parlando in Aula Giulio Cesare dell’assessore Paola Muraro in risposta ad un’interrogazione del Pd.
“L’assessora ha consentito ad Ama di risparmiare ben oltre 900 milioni di euro per il lodo Ama-Colari: 900 milioni di euro risparmiati ad Ama grazie a questa consulente, il tutto con i complimenti dell’ex presidente Fortini”, ha sottolineato la sindaca.
“Oggi in primo luogo occorre affrontare la crisi dei prossimi sei mesi in cui ci hanno trascinato. Noi siamo chiamati a fronteggiare uno stato di crisi sistemica con scarse risorse e tempi estremamente ridotti, dovendo sempre lavorare con il rischio sanitario dietro l’angolo“, ha avvertito Raggi.