Caserta. Firema, proteste davanti la sede per gli 80 dipendenti esclusi
Un gruppo di lavoratori ha allestito ieri un presidio all’esterno dello stabilimento della Tfa, ex Firema, azienda che produce carrozze ferroviarie acquistata nel luglio 2015, dopo una lunga fase di commissariamento per il fallimento della precedente proprietà, capeggiata dalla multinazionale indiana Titagarh con la partecipazione della napoletana Adler. Ad esprimere il loro dissenso sono i lavoratori del bacino di crisi della “Firema”, ovvero dipendenti fuoriusciti dopo il cambio di proprietà e che, in base agli accordi siglati al Ministero dello Sviluppo Economico, dovevano essere di nuovo riassorbiti.
Gli impegni non si sono però concretizzati, e così per gli ex Firema si è aperto l’incubo della mobilità, che avrà inizio il prossimo 3 novembre dopo la scadenza della cassa integrazione; le lettere di licenziamento sono già state notificate agli ex addetti. Il Ministero nonostante le promesse sottoscritte dall’allora Ministro Guidi con tanto di comunicato di soddisfazione da parte dell’attuale Presidente del Consiglio non ha ancora ricollocato i lavoratori presso altre aziende pubbliche o private che siano, né si è fatto garante dell’applicazione dell’accordo. Il sindacato nonostante le rassicurazioni fatte dai vertici nazionali, non è ad oggi in grado di dare una sterzata alle politiche industriali di Tfa per il rispetto dell’accordo.