Controlli della Forestale sui ‘Regi Lagni’ e nelle aree protette del casertano

Alle prime luci dell’alba è scattata l’operazione denominata “Ambiente sicuro” che ha visto impegnate otto pattuglie del Comando Provinciale di Caserta e che ha portato all’identificazione di 61 persone, 33 auto controllate, un sequestro penale e svariate sanzioni amministrative. L’operazione rientra nell’ambito di un’attività finalizzata al contrasto del cosiddetto fenomeno “Terra dei Fuochi” e del bracconaggio, sono stati disposti dei controlli mirati su tutta la provincia di Caserta con particolare attenzione al canale dei “Regi Lagni” che, di recente, è stato oggetto di un incendio di rifiuti, presumibilmente di natura dolosa, in territorio del comune di Marcianise (CE).  Le attività operative sono state coordinate dal Comando Provinciale di Caserta e dal Gruppo Antibracconaggio della provincia di Caserta.

La zona dei Regi Lagni, in considerazione delle caratteristiche orografiche del territorio isolato e poco frequentato, è maggiormente esposto alla possibilità di perpetrazione dei reati in danno dell’ambiente che vanno dall’abbandono incontrollato dei rifiuti all’abbruciamento degli stessi.  Le zone rurali della provincia di Caserta, infatti, spesse volte vengono prese di mira  anche da individui provenienti da comuni limitrofi dell’hinterland napoletano che ivi abbandonano rifiuti di ogni genere ed in particolar modo scarti di lavorazione provenienti da piccoli laboratori tessili e calzaturieri: tale sistema consente di smaltire “a nero”  i rifiuti, con risparmio notevole dei relativi costi di gestione a discapito dell’ambiente e dell’economia legale.

Oltre che nei Regi Lagni i controlli hanno interessato anche Parchi e Riserve Naturali ed in particolar modo il Parco Regionale del Matese e la Riserva Naturale Regionale Foce Volturno- Costa di Licola -Lago di Falciano. Durante i controlli venatori gli uomini della forestale hanno constatato che i cacciatori controllati svolgevano la caccia attenendosi scrupolosamente alla normativa di settore che in questo periodo prevede rigorose restrizioni in ordine alle specie cacciabili e alla tipologia di caccia praticabile.

Nell’alto Matese è stato rinvenuto e posto sotto sequestro un richiamo acustico utilizzato dai bracconieri per attirare ed abbattere le quaglie che, come previsto dal calendario venatorio della Regione Campania, fino alla terza domenica di settembre non sono cacciabili: in questo periodo dell’anno, infatti,  tale specie è più vulnerabile in quanto migra per raggiungere i paesi caldi e svernarvi.

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Redazione

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