Dieta Mediterranea, la CNN riscopre la Campania

Gli americani ritrovano la passione per il made in Italy. E lo fanno tornando in Campania, con un servizio della CNN su Acciaroli in provincia di Salerno, dove visse per 40 anni lo scienziato statunitense Ancel Key che per primo “scoprì” gli effetti benefici della dieta mediterranea, dal 2010 patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco. Lo rende noto la Coldiretti, sottolineando la coincidenza dell’attenzione giornalistica con un trend di crescita straordinario dell’export verso gli Stati Uniti.

Con un aumento del 20% l’agroalimentare made in Italy ha fatto registrare nel 2015 un picco storico negli Usa, spinto proprio dall’attenzione alla dieta mediterranea come dimostra il lungo articolo dedicato ad Acciaroli dal titolo “Come vivere fino a cent’anni: il paese dei centenari rivela i suoi segreti”, nel quale vengono intervistati i centenari della località del Cilento. La longevità ad Acciaroli e dintorni è diventata tra l’altro materia di studio per l’Università la Sapienza di Roma e per l’Università della California di San Diego. I ricercatori stanno esaminando circa 300 centenari locali per cercare di capire come mai la gente qui viva così a lungo ed abbia così bassi tassi di problemi di cuore e di Alzheimer.

“L’attenzione degli americani – commenta Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania – è la prova provata di quanto il legame tra cibo e territorio sia la formula vincente. La dieta mediterranea è questo, uno stile di vita che nasce da secoli di contaminazione culturale. Un patrimonio unico e inimitabile che va difeso e valorizzato. Per questo continuiamo a chiedere interventi per combattere le falsificazioni alimentari. Sottrarre risorse all’agricoltura “rubando” simboli e nomi di un territorio significa tagliare le gambe ad un intero sistema. Agricoltura e turismo sono il binomio su cui la nostra regione può crescere. Come ha ricordato il commissario europeo Phil Hogan nella recente visita a Caserta, il futuro dell’agricoltura è nella sostenibilità, e la sostenibilità si realizza tutelando le nostre produzioni tipiche”.

La dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari ha consentito agli italiani fino ad ora – spiega la Coldiretti – di conquistare il record nella longevità: nell’Unione Europea l’Italia si colloca al primo posto con 80,3 anni per gli uomini e al terzo per le donne con 85,2 anni. Un ruolo importante per la salute – sottolinea la Coldiretti – riconosciuto anche con l’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco che è avvenuto oltre 5 anni fa, il 16 novembre 2010. Un primato che negli anni scorsi è stato però messo a rischio dal cambiamento delle abitudini alimentari come dimostra – spiega la Coldiretti – la presenza di 27 milioni di italiani obesi (quasi sei milioni) o in sovrappeso (21 milioni), poco meno del 60% del totale. Nel 2015 si è avuta però la svolta, con il ritorno sulle tavole con un aumento degli acquisti che va dal +5% per il pesce al +19% per l’olio di oliva ma cresce anche la spesa per la frutta (+5%), per gli ortaggi freschi (+3%) e per la pasta secca (+1%). Una storica inversione di tendenza che ha fatto registrare un boom nel 2016 con i consumi di frutta e verdura che hanno raggiunto il massimo dell’ultimo quadriennio per effetto di un aumento annuale medio di 3 chili di frutta e verdura per persona. Il risultato è che – conclude la Coldiretti – quest’anno il consumo procapite di frutta e verdura sfiorerà i 320 chili a testa.

Redazione

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