La Storia di Aversa. Il significato dell’espressione dialettale: “Refrisco all’aneme d”o Priatorio”
Quante volte avete sentito questa espressione. In italiano diremo “Refrigerio alle anime del Purgatorio”, ebbene, questa opera ne spiega appieno il significato.
Trattasi di un trittico di fine Quattrocento attribuito ad Angelillo Arcuccio che, un tempo, si venerava nella Chiesa della Maddalena di Aversa e che oggi si conserva presso il Museo Diocesano della città, allestito all’interno del Deambulatorio del Duomo. Al centro, la Madonna delle Grazie o del Purgatorio, tra San Bernardino da Siena (a sinistra) e San Sebastiano (a destra). La figura del santo taumaturgo senese è importantissima, infatti, è fama che avesse dimorato per molto tempo proprio nella suddetta Chiesa della Maddalena.
La Madonna rappresentata è precisamente detta ”Madonna del Latte” o ”galactotrofusa”, in latino ”Madonna lactans” o ”Virgo Lactans”. La Vergine ha il seno scoperto, da cui sgorga il latte che disseta Gesù e che, scendendo verso il basso, dà refrigerio alle anime erranti del Purgatorio appartenenti a tutte le gerarchie sociali. Iconograficamente l’opera rimanda all’ideologia dantesca dove, per la legge del contrappasso, (dal latino contra e patior, “soffrire il contrario”) la pena colpisce i rei mediante il contrario della loro colpa o per analogia ad essa. L’espressione ”refrisco all’aneme d”o Priatorio” si lega, quindi, anche al culto delle testoline di morto ”le cucciulelle” molto venerate in campania. Si pregava l’anima dei peccatori per alleviarne le sofferenze in Purgatorio creando un vero e proprio rapporto di reciprocità tra vivi e morti.
Luigi Cipullo
(Grazie a G. Santagata per le delucidazioni storiche ed iconografiche)