Napoli. “Caciotta della solidarietà”, l’iniziativa di Coldiretti pro terremotati
Arriva a Napoli la “caciotta della solidarietà”, l’iniziativa nazionale di Coldiretti a sostegno dei terremotati del centro Italia, che coinvolgerà a seguire i mercati di Campagna Amica di tutta la Campania. Il primo stand è stato montato in occasione dell’appuntamento del mercoledì al centro direzionale di Napoli in largo Kagoshima. Le caciotte realizzate con il latte degli allevatori colpiti dalla sciagura sono andate esaurite in poco tempo, a dimostrazione della sensibilità dei cittadini e della fiducia verso la Coldiretti. Alla gara di solidarietà hanno contribuito Franco Alfieri, consigliere delegato all’Agricoltura del governatore De Luca e Rosario Stornaiuolo, presidente Federconsumatori Campania.
“Le azioni di sostegno non finiscono qui – commenta Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania e Napoli – ma proseguono con un impegno sul campo, rifornendo di paglia e fieno per l’inverno le aziende zootecniche messe in ginocchio dal terremoto. La vendita delle caciotte è un gesto simbolico e concreto allo stesso tempo, così come fu per il sisma che colpì l’Emilia. Ripristinare la capacità produttiva di quelle zone significa offrire la possibilità di risollevarsi presto e di ricostruire il tessuto sociale”.
Tra le tante iniziative, le caciotte solidali “salva mucche” – spiega Coldiretti – riguardano la vendita di formaggi prodotti dalla cooperativa che raccoglie e trasforma la gran parte del latte che proviene dalle stalle delle aree terremotate, da Amatrice a Norcia, con lo scopo di fermare l’abbandono e di salvare il lavoro delle popolazioni colpite dal sisma. Realtà come Accumuli e Amatrice, letteralmente rase al suolo, adesso hanno bisogno anche del nostro aiuto per ricostruire e tornare alla normalità. Tante sono le stalle che hanno subito ingenti danni a causa del sisma e quindi, l’obiettivo di questa “produzione straordinaria”, è proprio quello di riuscire a garantire la funzionalità delle stalle non danneggiate dove servono mangimi, acqua fresca, energia, attrezzature per la mungitura e ricoveri sicuri per le mucche sopravvissute. In questo momento così delicato, riuscire a far vivere le stalle, significa, far ripartire l’economia e l’occupazione e contrastando l’abbandono in un territorio che oggi si ritrova senza alternative all’agricoltura. I nostri giovani agricoltori sono stati tra i primi a mettere in moto la macchina della solidarietà: nei giorni immediatamente successivi al sisma, infatti, in tantissimi hanno destinato raccolti delle proprie aziende alle popolazione duramente danneggiate e anche in questa occasione saranno presenti per sensibilizzare all’acquisto solidale.