Titoli dedicati al gioco: che cosa succede in termini borsistici

Il settore del gioco e nello specifico quello legato alle scommesse sportive, ha registrato dati veramente interessanti per quanto riguarda il primo semestre 2016. Pur non potendo contare su dati completi, visto che ancora non possiamo stabilire come e se l’estate è stata caratterizzata da una crescita o da un calo, possiamo lo stesso affermare che questo verrà ricordato come un anno decisamente fortunato in termini di gioco.

 Non a caso gli operatori di società quotate in borsa e che si occupano di gioco online dicono che c’è stata una crescita piuttosto significativa e che in certi casi ha già registrato un aumento pari al 35%.

Dall’Inghilterra, luogo ideale da cui partono le grandi quote e le statistiche relative a questi importanti eventi, arrivò anni fa l’idea di quotare in borsa questo tipo di società. In genere questo tipo di public company fanno parte del listino Ftse 250 e che appartiene al Ftse 100. Si tratta di 100 società più capitalizzare quotate al London Stock Exchange, un indice quotato per la prima volta 31 anni fa. Sicuramente l’interesse dovuto da parte delle borse valori per questo segmento specifico di attività quali le scommesse sportive, è abbastanza scontato. Si tratta infatti di una nicchia capace di portare buoni profitti con investimenti abbastanza contenuti.

In un momento particolarmente delicato come questo, dove la volatilità rappresenta una delle costanti per l’economia globale, senza contare il discorso legato alla Brexit, il settore del betting in termini finanziari risulta ancora più appetibile, vista la sua autoreferenzialità che lo rende da un punto di vista finanziario molto conveniente, visto che risponde a regole interne dove il PIL conta solo fino a un certo punto. Realtà che oggi operano con successo nel gioco digitale così come in quello del betting si muovono oggi anche in Borsa valori stabilendo rapidamente un significativo bacino di utenza e di capitali. Non stupisce che un segmento dinamico e affidabile come questo beneficiasse delle premure che il mercato finanziario, la borsa valori, hanno comprovato.

Nel corso degli ultimi dieci anni attraverso alcune acquisizione di società che operano nel settore del gioco quali poker room e sale online, si è sentita la necessità di quotare in borsa anche questo tipo di aziende. Pian piano molte delle sale da gioco si sono introdotte nel mercato azionario come nel caso delle scommesse sportive online William Hill celebre azienda britannica del settore. Proprio in questa cornice contestuale una poker room, a differenza di un’azienda convenzionale, non risponde a logiche da politica monetaria o a dati del PIL, e grazie a questo aspetto riesce ad ottenere in breve tempo ottimi risultati. Se da un lato ci possono essere flessioni fisiologiche dei mercati, dall’altro queste curve difficilmente intaccano un settore autoreferenziale e circoscritto come quello del gioco.

Con Voglia di Vincere è possibile tentare la fortuna con una vasta gamma di giochi che vanno dalla roulette al blackjack. Del resto questo tipo di realtà aziendali in breve tempo ha ottenuto e centrato obiettivi strategici per il settore del gioco online. Commenti entusiastici sono ormai all’ordine del giorno, visto che si tratta di un trend che perdura ormai da diversi mesi. Del resto l’utilizzo che facciamo della tecnologia, e degli smartphone in particolare non fanno altro che aiutare a creare un circolo virtuoso e quello che oggi viene definito l’hype necessario per sfondare quando si parla di borsa valori, di mercati e di quotazioni. Ed è un trend che secondo alcuni analisti è destinato a durare ancora a lungo.

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Redazione

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