Carinaro. Convenzione Comune-SUN, per il comitato CTdF: “Soldi sprecati”
Il Comune di Carinaro avrebbe intenzione di stipulare, con la Seconda Università di Napoli, una convenzione per permettere ai “soliti professori” di fare l’ennesimo studio inutile. Analizzando l’esito che ha prodotto l’altro studio, quello di Gricignano per il Caso Ecotransider, è facile concludere che queste analisi servono a ben poco nel tutelarci da opifici che andrebbero chiusi e sanzionati.
Affidare una Consulenza all’Universita in questo momento, significa sprecare denaro pubblico dei cittadini di Carinaro. Far eseguire dei prelievi di aria e acqua, senza aver definito un obiettivo ben preciso, ci sembra l’ennesima mossa strategica per conquistarsi una sorta di immunità dagli attacchi della popolazione sul tema ambientale. Non è questa la strada giusta. Gli interventi devono essere mirati a conseguire un risultato tangibile per la popolazione e non tanto per fare qualcosa. In ballo ci sono i nostri soldi, quelli della comunità.
Le attività previste da quest’accordo tra il comune di Carinaro e l’Università sono, a nostro parere, un mero esercizio di ricerca scientifica utili solo a dare qualche assegno di ricerca universitario. Senza una legge regionale ad hoc per le emissioni atmosferiche, qualsiasi dato che dovesse venire fuori da questo studio sarebbe inutile ai fini dell’applicabilità pratica. Allo stato attuale sappiamo che in Regione Campania è stato depositato una proposta di legge che va nella direzione di regolamentare e sanzionare gli opifici industriali in materia di emissione odorigine. Ma la cosa che non conosciamo sono i tempi di attuazione di questa legge, che a tutto oggi e solo depositata ma non ancora discussa. Ed è per questo che riteniamo che questo studio del costo di € 15.000 euro della durata di 1 anno, dovrebbe essere attivato solo a valle dell’entrata in vigore di una normativa specifica sulle emissioni che adesso non esiste. Questo perché, come molti sanno, in campo scientifico, non è possibile utilizzare dati obsoleti per dimostrare fenomeni in modalità retroattiva. In poche parole, non si possono utilizzare i dati rilevati quest’anno e utilizzarli magari tra due anni quando sarà pronta la legge. Questi dati non avrebbero valore e validità scientifica, perché lo stato di cose potrebbe cambiare. Per questo diciamo che per il momento sarebbe il caso di aspettare e chiedere magari al Consorzio ASI Caserta, che da Statuto dovrebbe effettuare il monitoraggio ambientale, di adeguarsi in tal senso investendo fondi per monitorare le aree industriali per conto dei comuni soci. Dopotutto la quota all’ASI che il comune di Carinaro paga serve anche per questo oppure no?
Comitato “Carinaro X la Terra dei Fuochi”